LISBONA, mercoledì, 26 agosto 2009 (ZENIT.org).- Il Presidente del Portogallo, Aníbal Cavaco Silva, ha deciso questo lunedì di non promulgare la legge che voleva equiparare l'unione tra due persone dello stesso sesso al matrimonio.
Il Presidente, riferisce l'agenzia portoghese Ecclesia, ha messo in guardia sul "rischio che una equiparazione tendenziale tra due realtà diverse", il matrimonio e le unioni di fatto, "si trasformi, alla fine dei conti, nella creazione di due tipi di matrimonio, o per meglio dire trasformi le unioni di fatto in un 'paramatrimonio', in un 'protomatrimonio' o in un 'matrimonio di second'ordine'".
La Conferenza Episcopale Portoghese (CEP) ha accolto con soddisfazione il veto del Presidente. Monsignor Jorge Ortiga, presidente dei Vescovi, ha affermato che la nuova legge sulle unioni di fatto è inopportuna e precipitosa e richiede un dibattito allargato a tutta la società portoghese. Se si vuole legiferare sulle unioni di fatto, non si equiparino al matrimonio, ha chiesto.
"Bisognerà discuterne adeguatamente, ma forse questa fretta non è la via migliore. Sono perfettamente d'accordo con il Presidente della Repubblica nel dire che si tratta di una questione inopportuna. Forse è meglio attendere un altro momento, coinvolgere la società", ha aggiunto in alcune dichiarazioni a "Rádio Renascença".