Nuovi atti vandalici nel cimitero cattolico di Chanià sull'isola di Creta

Il Vescovo Papamanolis: le autorità continuano a coprire il problema “con il silenzio”

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SYROS, venerdì, 21 agosto 2009 (ZENIT.org).- Per la quarta volta, nella notte tra l’1 e il 2 agosto, alcuni sconosciuti “hanno furiosamente danneggiato il Cimitero cattolico di Chanià, nell’isola di Creta, in Grecia, distruggendo le tombe dei morti, scoperchiando le tombe, spezzando i marmi e le croci, distruggendo le iscrizioni tombali”.

A denunciarlo, in una nota inviata a ZENIT, è stato mons. Fragkiskos Papamanolis, OFM Cap., Vescovo di Syros, Milos e Santorini, il quale ha ricordato che atti simili si erano già verificati precedentemente nel marzo del 2005 e nell’ottobre del 2007.

“L’unico settore questa volta non toccato – ha specificato – è stato quello militare francese, dove riposano i soldati francesi caduti nei combattimenti per la liberazione di Creta (1896-1913)”, mentre “nel 2007 la distruzione è stata totale”.

“In passato – ha affermato il Vescovo Papamanolis – i danneggiamenti sono stati attribuiti a degli ignoti drogati. A quanto pare, però, andrebbero attribuiti a persone che vorrebbero allontanare o far scomparire il Cimitero cattolico da Chanià”.

“A tutti questi diciamo: ‘Rispettate la memoria dei morti’”, ha esclamato.

“Due anni fa, quando era accaduto qualcosa di simile al Cimitero ortodosso di Constantinopoli, il nostro Governo lo aveva trasformato in problema nazionale”, ha ricordato il presule.

“Però, quando le due volte precedenti il nostro Cimitero a Chanià è stato danneggiato da sacrileghi e vandali invasori – ha invece osservato –, tutte le autorità sono rimaste inerti, hanno coperto con il silenzio il problema e non hanno fatto niente per riparare l’oltraggio alla memoria dei morti, e nemmeno ci hanno aiutato per la reintegrazione dei danni”.

“Le ossa dei cristiani cattolici non si meritano forse il rispetto come le ossa dei nostri fratelli ortodossi?”, si è domandato.

Il Vescovo, che è anche Amministratore Apostolico di Creta, ha quindi rivolto un accorato appello al Governo greco affinché si faccia garante del rispetto della legge.

“Chiediamo ancora una volta ai Ministeri della Giustizia e dell’Ordine Pubblico di proteggerci perché le ingiustizie che subiamo, come Chiesa Cattolica, specialmente a Creta, si accumulano e si moltiplicano”, ha invocato.

“Per quanto tempo ancora?”, si è chiesto infine.

Su un totale di 11.000.000 di abitanti, la Grecia conta solo 50.000 cattolici greci (lo 0.5% della popolazione). Tuttavia, in meno di 20 anni, si è andato aggiungendo un alto numero di cattolici stranieri – polacchi, filippini, iracheni etc. – stabilitisi in terra ellenica soprattutto per ragioni di lavoro, tanto che la comunità cattolica è salita fino a circa 350.000 unità.

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ZENIT Staff

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