Il Papa: la formazione dei preti, chiave della nuova evangelizzazione

In occasione dell’Udienza generale del mercoledì

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CASTEL GANDOLFO, mercoledì, 19 agosto 2009 (ZENIT.org).- La santità e una formazione permanente dei sacerdoti costituiscono la chiave di volta della nuova evangelizzazione. E’ quanto ha sottolineato questo mercoledì Benedetto XVI durante l’Udienza generale tenuta a Castel Gandolfo.

Quest’oggi il Papa ha preso spunto per la sua catechesi dalla figura di San Giovanni Eudes, “apostolo infaticabile della devozione ai Sacri Cuori di Gesù e Maria”, vissuto nella Francia del XVII sec., evidenziando in particolare il suo impegno per la formazione del clero.

L’opera del santo, ha spiegato il Pontefice, si inserisce in particolare nella scia del Concilio di Trento, che “nel 1563, aveva emanato norme per l’erezione dei seminari diocesani e per la formazione dei sacerdoti, in quanto il Concilio era ben consapevole che tutta la crisi della riforma era anche condizionata da un’insufficiente formazione dei sacerdoti, che non erano preparati per il sacerdozio in modo giusto, intellettualmente e spiritualmente, nel cuore e nell’anima”.

Tuttavia, “siccome l’applicazione e la realizzazione delle norme tardavano sia in Germania, sia in Francia”, San Giovanni Eudes decise di istituire una Congregazione dedita in maniera specifica alla formazione dei sacerdoti, secondo un cammino che “aveva come fondamento una solida fiducia nell’amore che Dio ha rivelato all’umanità” nei Cuori di Gesù e Maria.

“Voleva richiamare le persone, gli uomini e soprattutto i futuri sacerdoti al cuore, mostrando il cuore sacerdotale di Cristo e il cuore materno di Maria”, ha ricordato il Papa.

Una lezione questa, ha osservato il Pontefice, valida ancora oggi, in cui “si avverte la necessità che i sacerdoti testimonino l’infinita misericordia di Dio con una vita tutta ‘conquistata’ dal Cristo, ed apprendano questo fin dagli anni della loro preparazione nei seminari”.

Il Papa ha quindi ricordato l’Esortazione apostolica “Pastores dabo vobis” di Giovanni Paolo II che ha aggiornato le norme del Concilio tridentino sulla formazione del clero, sottolineando “soprattutto la necessaria continuità tra il momento iniziale e quello permanente della formazione”.

“Questo per noi – ha detto Benedetto XVI – è un vero punto di partenza per un’autentica riforma della vita e dell’apostolato dei sacerdoti, ed è anche il punto nodale affinché la ‘nuova evangelizzazione’ non sia semplicemente solo uno slogan attraente, ma si traduca in realtà”.

“Le fondamenta poste nella formazione seminaristica – ha rilevato Benedetto XVI – costituiscono quell’insostituibile ‘humus spirituale’ nel quale ‘imparare Cristo’, lasciandosi progressivamente configurare a Lui, unico Sommo Sacerdote e Buon Pastore”.

“Il tempo del seminario va visto pertanto – ha aggiunto – come l’attualizzazione del momento in cui Gesù, dopo aver chiamato gli apostoli e prima di mandarli a predicare, chiede loro di stare con Lui”.

Il Papa ha infine invitato i fedeli a pregare in quest’Anno Sacerdotale “per quanti si preparano a ricevere il dono straordinario del sacerdozio”.

“Donatevi a Gesù – ha detto poi rivolgendosi ai presbiteri con le parole di San Giovanni Eudes – , per entrare nell’immensità del suo grande Cuore, che contiene il Cuore della sua Santa Madre e di tutti i santi, e per perdervi in questo abisso di amore, di carità, di misericordia, di umiltà, di purezza, di pazienza, di sottomissione e di santità”.

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ZENIT Staff

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