ST. LOUIS (Missouri, Stati Uniti), martedì, 29 luglio 2008 (ZENIT.org).- Tre responsabili di un’ex parrocchia di St. Louis incorsi nella scomunica per aver contrattato un sacerdote sospeso sono stati riconciliati con la Chiesa.
“Sono di nuovo nella piena comunione con la Chiesa cattolica e non sono più sotto censura”, riporta l’Arcidiocesi.
La St. Stanislaus Parish Corporation è associata a quella che era la parrocchia di S. Stanislao Kostka. Il consiglio direttivo è incorso nella scomunica nel dicembre 2005, una pena poi confermata dal Vaticano.
“I membri del consiglio avevano commesso il delitto di scisma più grave ingaggiando un sacerdote sospeso, cioè un sacerdote in una posizione non regolare nella Chiesa, per cercare di celebrare i sacramenti alla chiesa di S. Stanislao Kostka, fuori dalla comunione della Chiesa cattolica”, ha spiegato l’Arcivescovo Burke a maggio in un editoriale pubblicato sulla rivista dell’Arcidiocesi.
Il sacerdote coinvolto, padre Marek Bozek, della Diocesi di Springfield-Cape Girardeau, aveva abbandonato il suo incarico sacerdotale contro l’espressa volontà del suo Vescovo, John Leibrecht, per essere “ingaggiato” dalla St. Stanislaus Kostka Corporation.
Il sacerdote è stato sospeso da tutti gli atti del potere degli ordini sacri e di governo.
I tre membri del consiglio direttivo che hanno riottenuto la comunione con la Chiesa si sono uniti ad altri parrocchiani dell’ex parrocchia di S. Stanislao Kostka in una causa contro la St. Stanislaus Parish Corporation per aver tradito la sua missione, riporta l’Arcidiocesi.
La causa chiede alla Corporazione di aderire alle ordinanze del 1891, che la parrocchia e l’Arcidiocesi di St. Louis avevano accettato.
Se la causa venisse vinta, l’Arcidiocesi di St. Louis è pronta a nominare un sacerdote cattolico, il gesuita padre Michael Marchlewski, a S. Stanislao come amministratore.