Tre storici membri del Pontificio Comitato di Scienze Storiche

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 25 luglio 2008 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha nominato due professori italiani e una tedesca membri del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, ha reso noto questo venerdì la Sala Stampa della Santa Sede.

Gli italiani sono Onorato Bucci, Ordinario di Istituzioni di Diritto Romano presso l’Università degli Studi del Molise, e Paolo Nardi, Ordinario di Storia del Diritto Medievale e Moderno presso l’Università degli Studi di Siena.

La professoressa tedesca è Elisabeth Kieven, Ordinario di Storia dell’Architettura presso l’Università di Tubingen (Germania). 

Se l’atto di nascita del Pontificio Comitato di Scienze Storiche si pone al 7 aprile 1954 per esplicita decisione di Pio XII, la storia della sua presenza fra gli organismi della Santa Sede ha antecedenti più antichi di questa data.

Sul piano ecclesiale, il Comitato ha ereditato una tradizione prestigiosa: quella rappresentata dalla Commissione Cardinalizia per gli studi storici, voluta da Leone XIII (con Lettera Apostolica Saepenumero considerantes del 18 agosto 1883) per imprimere un impulso fattivo nello spirito cattolico al rinnovamento della ricerca storica, specialmente dopo l’apertura agli studiosi fra il 1879 e il 1880 dell’Archivio Segreto Vaticano. 

Al 1937 risale, invece, la proposta di adesione della Città del Vaticano al Comité International des Sciences Historiques (CISH), formulata dal segretario Michel Lhritier al Cardinale Eugenio Tisserant, il quale ottenne da Pio XI la rappresentanza della Santa Sede al Congresso Internazionale di Scienze Storiche di Zurigo (1938) e l’adesione della Città del Vaticano al CISH.

Questi nuovi rapporti, tuttavia, si attenuarono a causa degli eventi bellici che rallentarono non poco le iniziative del CISH, ma non si dissolsero nel nulla. Tornarono anzi ad alimentarsi nel 1948 con la ripresa delle sue attività, fino a raggiungere la vigilia del Congresso Internazionale di Roma nel 1955, quando l’adesione della Santa Sede al CISH fu voluta e formalizzata dal Sommo Pontefice Pio XII con la partecipazione ai lavori del Pontificio Comitato di Scienze Storiche appena costituito. 

Il nascente Comitato si poneva quindi in continuità ideale con le linee ispiratrici che avevano fatto muovere i primi passi della Commissione Cardinalizia, ma si trovava ad operare secondo una prospettiva radicalmente rinnovata dal progresso nel frattempo compiuto dalle scienze storiche, che esigeva un rinnovamento altrettanto radicale nel settore della storia ecclesiastica.

Questo rinnovamento, peraltro, venne sancito dallo stesso Pontefice, che con il suo discorso ai partecipanti del Congresso di Roma, il 7 settembre 1955, aveva segnato l’abbandono della polemica e dell’apologetica ottocentesca e l’accettazione senza riserve della critica storica. 

Da allora fino ad oggi, la collaborazione della Santa Sede all’attività e alle iniziative del CISH non ha conosciuto soluzione di continuità e per comune riconoscimento si è sempre rivelata proficua ed efficace per il raggiungimento dei suoi fini istituzionali. Fin dalle origini, il Pontificio Comitato di Scienze Storiche assolve anche a tutte le funzioni e al ruolo di sottocommissione della Santa Sede nella Commission Internationale d’histoire eccélsiastique comparée (CIHEC).

Dal 1998 il presidente è il sacerdote tedesco monsignor Walter Brandmüller; il segretario è dal 2002 il sacerdote salesiano italiano don Cosimo Semeraro. 

Accanto all’attività di ufficio, fatta di consulenze e di collaborazioni con i vari organismi della Santa Sede, l’opera del Comitato si caratterizza per la costante attenzione riservata al patrimonio archivistico ecclesiastico, soprattutto agli archivi vaticani.

Numerosi sono stati gli appelli indirizzati ai Pontefici allo scopo di consentire una maggiore e migliore consultazione da parte degli studiosi dei fondi archivistici facenti capo alla Santa Sede. 

Il contributo del Comitato si è poi esteso alla cooperazione attuata insieme ad altri enti ed istituzioni ecclesiastiche ed extraecclesiali, soprattutto a livello internazionale. Si pensi non soltanto all’organizzazione dei corsi per l’aggiornamento degli insegnanti di storia ecclesiastica nei Seminari italiani, alla revisione dei dati storici dell’Annuario Pontificio (serie dei Sommi Pontefici, sedi episcopali residenziali e titolari), del Martirologio, di vari documenti conciliari e testi del magistero pontificio, ma anche alla collaborazione prestata per iniziative scientifiche sovranazionali (UNESCO), per l’aggiornamento dei manuali di storia, per il programma e la realizzazione dei vari congressi storici internazionali.

Il comitato sostiene e stimola con svariati mezzi didattici (stage di studio, bandi di concorso) lo sviluppo dello studio delle discipline umanistiche, in particolare delle lingue classiche (latino e greco), per la necessaria applicazione alla storia; segue con dedizione e interesse anche il settore dei manuali di storia.

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ZENIT Staff

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