SYDNEY, mercoledì, 16 luglio 2008 (ZENIT.org).- Sono stati ben 5.000 i partecipanti alla festa “Viva Agorà”, un momento di animazione e di incontro tra gli italiani e gli italo-australiani svoltosi a Sydney questo mercoledì nel contesto della XXIII Giornata Mondiale della Gioventù, che la città ospita fino a domenica prossima.
L'obiettivo dell'evento, celebrato presso l’Entertainment Centre, è stato quello di “avvicinare i giovani italiani ai loro coetanei italo-australiani favorendone lo scambio di esperienze di vita”, hanno spiegato gli organizzatori.
La festa ha voluto anche essere un momento in cui far ritrovare tutti i pellegrini italiani con i loro Vescovi, ha osservato don Nicolò Anselmi, responsabile nazionale per la pastorale giovanile della Conferenza Episcopale Italiana.
Hanno preso parte all'incontro anche il rappresentante diplomatico italiano a Sydney e altre autorità civili e religiose. L'evento è stato trasmesso in Italia in diretta televisiva da Sat 2000 a partire dalle 16.30 ora di Sydney (8.30 ora italiana).
Per l'occasione, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio in cui afferma che la Giornata Mondiale della Giovetù “costituisce ormai un appuntamento tradizionale per ragazze e ragazzi di tutti i continenti, che si riuniscono in una manifestazione il cui altissimo significato spirituale, sottolineato dalla presenza del Sommo Pontefice, si accompagna alla profonda valenza culturale e sociale”.
In questo contesto, il Capo dello Stato ha auspicato che la festa “Viva Agorà” permetta ai giovani “di scoprire, in prima persona, quanto grande sia il contributo che la storica collettività di origine italiana ha saputo fornire allo sviluppo dell'Australia, Paese che seppe accogliere generosamente i nostri connazionali, e quanto siano solide e radicate le tradizioni e la cultura italiane in questa terra lontana”.
Il Presidente ha rivolto “con vero piacere” “uno speciale e caloroso saluto a tutti i giovani italiani e italo-australiani” partecipanti alla manifestazione, auspicando che possano “contribuire a mantenere vivi i legami fra Australia e Italia e a sviluppare ulteriormente la sincera amicizia tra i nostri Paesi”.
La festa “Viva Agorà”, ha spiegato il Segretario della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Giuseppe Betori, è “un momento di contatto con le autorità civili e anche un'occasione di incontro con gli italiani che abitano qui a Sydney”, ricorda l'agenzia Apcom.
Il presule ha osservato che i giovani partecipano alla GMG superando le difficoltà relative ai costi perché “vanno alla ricerca di Cristo; noi siamo solo mediatori”.
“Arrivano da tutti i Paesi, tanti popoli e razze si uniscono – ha aggiunto –. È la forza della cattolicità”.
La festa degli italiani si è aperta con un momento di preghiera condotto dal Cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI, e animato dal gruppo Gen Rosso. Sono state portate sul palco una copia della croce di San Damiano, dono della Chiesa italiana alla Diocesi di Sydney, e una copia della Madonna di Loreto, dono alla Chiesa australiana.
In una delle tante catechesi che si sono svolte questo mercoledì a Sydney, il Cardinal Bagnasco ha affermato che “vivere da cristiani è avvincente ma arduo, significa andare controcorrente”.
“Lasciamoci tormentare da Cristo e dal suo amore, sorgente continua di salvezza”, ha esortato.