CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 9 luglio 2008 (ZENIT.org).- La Santa Sede ha chiuso il bilancio economico dell’anno 2007 con un deficit di 9 milioni di euro.
Lo rivela un comunicato diffuso dal Consiglio dei Cardinali per lo Studio dei Problemi Organizzativi ed Economici della Santa Sede, riunitosi in Vaticano il 3 e il 4 luglio sotto la presidenza del Segretario di Stato, il Cardinale Tarcisio Bertone.
Nel bilancio, spiega la nota vaticana, “figurano entrate per 236.737.207 euro e uscite per 245.805.167. Il risultato netto è quindi un disavanzo di 9.067.960 dopo che negli ultimi tre esercizi (2004, 2005 e 2006) si erano registrati risultati positivi per complessivi 15.206.587”.
Il bilancio è stato presentato ai porporati dall’Arcivescovo Velasio De Paolis, C.S., che Benedetto XVI ha nominato ad aprile presidente della Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede.</p>
Ha invece chiuso con un attivo di 6,7 milioni di euro il bilancio consuntivo del governatorato dello Stato della Città del Vaticano per il 2007, presentato nella stessa riunione. L’anno precedente si era chiuso con un avanzo di 21,8 milioni di euro.
Il bilancio economico della Città del Vaticano, con i suoi musei e i servizi propri come quelli di qualsiasi altra città (dalla farmacia al supermercato), è indipendente dalla Santa Sede.
Il bilancio economico di quest’ultima non conta entrate dirette, tranne le donazioni delle Diocesi, delle congregazioni religiose e dei fedeli di tutto il mondo. Al contrario, i suoi servizi generano solo spese.
Nella Curia Romana lavorano complessivamente 2.748 persone (44 unità in più del 2006), di cui 778 ecclesiastici, 333 religiosi e 1.637 laici (di cui 425 donne). I pensionati sono 929.
Il budget della Santa Sede include anche le spese delle Nunziature Apostoliche e delle rappresentanze pontificie nei cinque continenti e nelle organizzazioni internazionali, così come i costi dei suoi mezzi di comunicazione.
Visto che uno dei passivi principali nel bilancio economico della Santa Sede è il deficit della “Radio Vaticana”, il “Governatorato della Città del Vaticano si è impegnato a sostenere questi costi, contribuendo alla copertura di metà del deficit (12,2 milioni di euro)”, informa la nota.
Generano perdite anche i costi per la pubblicazione de “L’Osservatore Romano”. Altri mezzi di comunicazione della Santa Sede iniziano tuttavia ad avere attivi.
Risultati positivi sono venuti “dalla Tipografia Vaticana, che ha chiuso il proprio bilancio con un avanzo di 1 milione di euro, dal Centro Televisivo Vaticano, con un avanzo di 458.754, e dalla Libreria Editrice Vaticana con un utile di 1,6 milioni di euro”, spiega il comunicato.
Secondo la nota, uno dei motivi principali del deficit della Santa Sede nell’ultimo anno è la “brusca ed assai accentuata inversione di tendenza nella fluttuazione dei tassi di cambio, soprattutto del dollaro statunitense”, nelle attività finanziarie della Santa Sede.
Il bilancio economico della Santa Sede sarà tradotto nelle principali lingue e inviato a tutti i Vescovi e ai Superiori Generali degli Istituti di Vita Consacrata e delle Società di Vita Apostolica.
Alla riunione dei Cardinali hanno partecipato i porporati Roger Michael Mahony, Arcivescovo di Los Angeles (Stati Uniti), Camillo Ruini, già Vicario di Roma, Antonio María Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid (Spagna), Anthony Olubunmi Okogie, Arcivescovo di Lagos (Nigeria), Juan Luis Cipriani Thorne, Arcivescovo di Lima (Perù), Edward Michael Egan, Arcivescovo di New York (Stati Uniti), Eusébio Oscar Scheid, Arcivescovo di São Sebastião do Rio de Janeiro (Brasile), Gaudencio B. Rosales, Arcivescovo di Manila (Filippine), e Nicholas Cheong Jinsuk, Arcivescovo di Seoul (Corea).