Appello degli episcopati europei a “intensificare la rete del bene”

Al termine di un recente incontro tenutosi a Covadonga, in Spagna

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COVADONGA, martedì, 1° luglio 2008 (ZENIT.org).- “Intensificare la rete del bene” è la proposta presentata dai Segretari generali delle Conferenze Episcopali d’Europa, riuniti dal 26 al 30 giugno a Covadonga (Spagna) per il loro 36° incontro.

La riunione è stata promossa dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) e si è svolta su invito della Conferenza Episcopale Spagnola e del suo segretario, monsignor Juan Antonio Martínez Camino SJ, Vescovo ausiliare di Madrid.

Il “senso del servizio del CCEE”, spiega il comunicato finale dell’evento ricevuto da ZENIT, è proprio intensificare la “rete del bene”, ovvero “l’approfondirsi della rete e della comunione tra le Conferenze Episcopali, i Vescovi e le comunità cristiane dell’Europa”.

Tale servizio “è importante anche per contribuire come Chiesa al processo di unificazione, di pace e di stabilità dell’Europa”, che “ha bisogno di ritrovare la strada”.

Di fronte all’eccessiva lontananza delle istituzioni comunitarie dell’UE dai popoli reali, “una rete di esperti delle Conferenze Episcopali può contribuire ad affrontare le delicatissime problematiche etiche che sono spesso nell’agenda dei governi nazionali e degli organismi europei”.

Il Vecchio Continente è stato al centro delle discussioni dei segretari generali, che hanno affrontato il tema “La situazione religiosa in Europa: tra secolarizzazione e domanda di senso e di spiritualità”.

In Europa, constata il comunicato, “sta crescendo l’apertura e l’interesse per la dimensione religiosa”, e “molti giovani stanno cercando vie per superare un deludente materialismo e riscoprire la realtà del trascendente, del vero, del bello e del buono”.

Questa ricerca avviene nel contesto di un crescente pluralismo religioso, soprattutto a causa delle migrazioni, il che “crea una specie di ‘gara’ tra religioni e tra verità”, principalmente con l’islam.

“Soprattutto a causa del terrorismo, nell’opinione pubblica la religione non è più vista in modo scontato come cosa buona”, e in questa situazione “si afferma la tendenza ad una certa liquefazione della fede cristiana dove manca il riferimento alla dimensione oggettiva, veritativa della fede, ma si costruisce la fede e la morale in modo privato attraverso proprie rappresentazioni e emozioni”.

La Chiesa, osserva il testo firmato da monsignor Aldo Giordano – per 13 anni Segretario Generale del CCEE e ora nominato Osservatore Permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa di Strasburgo –, “spesso è vista in modo riduttivo come istituzione civile, interessante solo per il suo impegno per la solidarietà e l’ambiente”.

In tale contesto, “si registra l’affermarsi di un ateismo umanista aggressivo, proprio di una minoranza, ma molto presente nello spazio mediatico e pubblico” e che “tende ad organizzarsi sul modello di una chiesa”, comportando il rischio dell’affermazione di un “fondamentalismo rigido molto pronto a nuovi scismi”.

Anche se “è chiaro che non siamo più una società cristiana”, constatano i segretari generali delle Conferenze Episcopali Europee, “c’è un grande spazio per una visione cristiana della realtà”.

In Europa, osservano, “c’è l’attesa di una luce capace di realizzare le aspirazioni profonde dell’umano, di ampliare l’orizzonte della razionalità al di là del mero scientismo, di generare cultura”, così come esistono molte esperienze che indicano che si può vivere il cristianesimo anche in una cultura secolarizzata.

“E’ l’ora dell’approfondimento del nostro essere cristiani, della nostra appartenenza alla Chiesa, della nostra comunione e della responsabilità verso la persona umana contemporanea”, conclude il comunicato.

L´incontro dei segretari generali delle Conferenze Episcopali d´Europa del 2009 si terrà a Leopoli (Ucraina) dal 9 al 13 luglio.

Al Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) appartengono quali membri le attuali 33 Conferenze episcopali presenti in Europa, rappresentate di diritto dal loro Presidenti, gli Arcivescovi del Lussemburgo e del Principato di Monaco e il vescovo di Chişinău (Moldavia). Il presidente è il Cardinale Péter Erdő, Arcivescovo di Esztergom-Budapest e Primate d’Ungheria. La sede del segretariato è a St. Gallen (Svizzera).

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ZENIT Staff

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