PANAJI, mercoledì, 22 marzo 2006 (ZENIT.org).- “Profondo dolore e angoscia” sono stati espressi dall’Arcidiocesi indiana di Goa e Damão per l’“assassinio a sangue freddo” del suo sacerdote diocesano Eusebio Ferrão.

La Conferenza dei Vescovi Cattolici dell’India (CBCI) ha lanciato sabato, attraverso la sua pagina web, un allarme di tre righe in cui informa del ritrovamento del corpo senza vita del sacerdote di 61 anni nella sua stanza.

L’Arcivescovo di Goa – monsignor Filipe Neri António Sebastião do Rosário Ferrão – e il Vicario generale – padre José Remédios Fernandes – si sono subito recati sul luogo del crimine.

“Siamo profondamente addolorati e angosciati per l’assassinio a sangue freddo del nostro sacerdote diocesano Fr. Eusebio Ferrão”, ha annunciato il giorno seguente un comunicato dell’Arcidiocesi.

“E’ stato trovato morto nella sua residenza parrocchiale la mattina del giorno 18, quando i fedeli erano andati a Messa”, ha spiegato.

“Condanniamo questo grave atto di codardia contro il nostro sacerdote e rivolgiamo un appello alle autorità competenti perché adottino misure urgenti e coordinate per arrestare i colpevoli il prima possibile”.

Il sacerdote assassinato aveva svolto il suo ministero nelle parrocchie di Piedade-Divar, Ambelim-Assolna, Carambolim e Agacaim.

Era membro della Commissione diocesana di liturgia e parroco della parrocchia di San Francesco Saverio, a Macazana – nella zona meridionale del piccolo Stato costiero sud-occidentale –, dove fino alla sua morte ha assistito più di tremila fedeli.

La comunità parrocchiale e tutta la comunità cattolica dello Stato di Goa sono rimaste profondamente scosse dall’accaduto. Sono stati gli stessi fedeli a notare l’assenza del sacerdote per la celebrazione dell’Eucaristia e a recarsi alla sua residenza alle 6.30 di sabato, dove lo hanno trovato morto, come ha reso noto la CBCI.

Il sacerdote era conosciuto per la sua mitezza e la sua carità nei confronti dei bisognosi.

Si pensa che pare Ferrão sia morto soffocato con un cuscino e un asciugamano nella notte tra il 17 e il 18, secondo i dati diffusi dalla CBCI lunedì. Al momento, la polizia sta investigando sul caso.

Stando alle prime ricostruzioni, due uomini che dicevano di provenire dal nord del Paese sono arrivati nella chiesa quella sera cercando un luogo in cui pernottare. Impietositosi, il sacerdote ha offerto loro la cena e riparo per la notte. Le forze di sicurezza cercano ora queste persone.

Goa, conosciuto come uno Stato pacifico, è stato ultimamente scenario di disordini di natura settaria.

Le cappelle cattoliche e le croci sono diventate un bersaglio. All’inizio di questa settimana è stata trovata rotta una croce a Margao, la seconda città più grande di Goa; è stata anche trovata la veste di un sacerdote appesa al cancello di un giardino del luogo. In entrambi i casi, le piste della polizia hanno condotto allo stesso punto dal quale si presume siano fuggiti i responsabili.

Molte cappelle di Goa hanno anche subito furti, e sono scomparse immagini antiche.

Nella sua edizione del 20-21 marzo, in prima pagina, il quotidiano della Santa Sede “L’Osservatore Romano” non ha esitato a riprendere l’accaduto, lamentando l’assassinio di un altro sacerdote.

Le ipotesi su questo crimine sono ancora molte, ma le pagine del quotidiano riferiscono che alcuni parrocchiani hanno sottolineato l’impegno del sacerdote per la pace. Padre Ferrão aveva spesso condannato la violenza interreligiosa nella regione in un quotidiano locale.

Anche il Dicastero missionario, attraverso il suo organo informativo “Fides”, e l’emittente pontificia si sono fatti eco lunedì dell’omicidio del sacerdote cattolico.