“La missione del sacerdote nella Chiesa è insostituibile. Pertanto, anche se in alcune regioni si registra scarsità di clero, non deve mai venir meno la certezza che Cristo continua a suscitare uomini, i quali, come gli Apostoli, abbandonata ogni altra occupazione, si dedicano totalmente alla celebrazione dei sacri misteri, alla predicazione del Vangelo e al ministero pastorale”, afferma.
Sono alcune righe del messaggio che il Pontefice ha scritto in occasione della XLIII Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni – che si celebrerà il 7 maggio –, pubblicato questo giovedì dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Approfondendo il tema della Giornata, “La Vocazione nel mistero della Chiesa”, il Papa analizza anche la chiamata alla vita consacrata, vale a dire, la vocazione di uomini e donne che “si consacrano ad una sequela totale ed esclusiva di Cristo”.
Dopo aver ricordato la raccomandazione di Gesù, “La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!” (Mt 9,37), il Papa scrive: “Avvertiamo vivamente il bisogno di pregare per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata”.
“Non sorprende che, laddove si prega con fervore, fioriscano le vocazioni”, osserva.
Spiegandone il motivo, ha continuato: “La santità della Chiesa dipende essenzialmente dall’unione con Cristo e dall’apertura al mistero della grazia che opera nel cuore dei credenti”.
Per questo, il Vescovo di Roma ha lasciato un consiglio ai mille milioni di cattolici del mondo: “Coltivare un’intima relazione con Cristo, Maestro e Pastore del suo popolo, imitando Maria, che custodiva nell’animo i divini misteri e li meditava assiduamente”.