A renderlo noto è stata, questo martedì, la Sala Stampa della Santa Sede nel pubblicare il Decreto emanato dalla Congregazione delle Cause dei Santi con cui si riconosce un miracolo attribuito all’intercessione di questo Venerabile Servo di Dio.
Luigi Monza nacque a Cislago (Varese) il 22 giugno 1898 da una famiglia contadina. Entrò in seminario a 18 anni e venne ordinato sacerdote il 19 settembre 1925.
Il suo primo impegno pastorale tra i giovani della parrocchia di Vedano Olona (Varese), fu contrassegnato da prove di ogni genere fino all’ingiustizia del carcere sotto il regime fascista.
Nel 1929 fu assegnato al santuario di Saronno dove fu animatore di numerose iniziative giovanili.
Davanti al mondo “divenuto pagano”, come era solito dire, don Luigi vedeva i cristiani nella società moderna come presenze vive e testimoni di amore nella vita di ogni giorno.
In particolare, egli considerava la comunità dei primi cristiani che viveva “un cuor solo e un’ anima sola” un ideale sociale dove la carità era la prima ed irrinunciabile regola di convivenza umana.
Don Luigi Monza diceva: “Cristiani, ognuno di voi deve diventare un artista di anime e dobbiamo dipingere la bellezza di Gesù non sulla tela ma nelle anime. E il pennello dell’apostolato non caschi mai di mano” (cfr. L. Monza, Don Luigi ci parla, Ponte Lambro 1973, p.50).
Nel 1936 fu nominato parroco a San Giovanni di Lecco, dove fu “sacerdote secondo il cuore di Dio”.
Successivamente, nacque in lui l’intuizione di fondare l’Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità, al fine di portare nel mondo la pienezza di vita consacrata all’amore totale di Cristo “con il fervore apostolico della prima comunità cristiana”.
Fu fondatore anche de “La Nostra Famiglia”, una associazione finalizzata all’assistenza socio–sanitaria, all’istruzione e formazione in particolar modo delle persone disabili e svantaggiate.
Morì il 29 settembre 1954 a San Giovanni di Lecco e fu sepolto a Ponte Lambro (Como).