Benedetto XVI: i valori inviolabili dell’uomo, base per il dialogo con il mondo laico

Nel discorso rivolto alla Commissione Teologica Internazionale

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CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 1° dicembre 2005 (ZENIT.org).- Il carattere inviolabile dei diritti umani costituisce il fondamento per il dialogo con il mondo laico, assicura Bendetto XVI.

Il Papa ha affrontato questo argomento nel ricevere il 1° dicembre i partecipanti alla Plenaria della Commissione Teologica Internazionale, presieduta per la prima volta dall’Arcivescovo William Joseph Levada, in virtù del suo nuovo incarico di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

La Sessione Plenaria, in svolgimento in Vaticano dal 28 novembre al 2 dicembre, si trova ad affrontare due temi di cui si era già occupata con il precedente Presidente della Commissione, il Cardinale Joseph Ratzinger: la sorte dei bambini morti senza aver ricevuto il battesimo e la legge morale naturale

In particolare, il tema della legge morale naturale è per il Papa “di speciale rilevanza per comprendere il fondamento dei diritti radicati nella natura della persona e, come tali, derivanti dalla volontà stessa di Dio creatore”.

“Anteriori a qualsiasi legge positiva degli Stati, essi sono universali, inviolabili e inalienabili, e da tutti quindi devono essere riconosciuti come tali, specialmente dalle autorità civili, chiamate a promuoverne e garantirne il rispetto”, ha affermato il Vescovo di Roma.

I diritti umani, ha aggiunto, “non sono comprensibili senza presupporre che l’uomo, nel suo stesso essere, sia portatore di valori e di norme da riscoprire e riaffermare, e non da inventare o imporre in modo soggettivo e arbitrario”.

Su questo punto ricopre un ruolo rilevante “il dialogo col mondo laico”: “deve apparire con evidenza che la negazione di un fondamento ontologico dei valori essenziali della vita umana finisce inevitabilmente nel positivismo e fa dipendere il diritto dalle correnti di pensiero dominanti in una società, pervertendo così il diritto in uno strumento del potere invece di subordinare il potere al diritto”, ha constatato.

La Commissione Teologica Internazionale è stata istituita l’11 aprile 1969 da Papa Paolo VI presso la Congregazione per la Dottrina della Fede ed è costituita da teologi di varie scuole e Nazioni eminenti per scienza e fedeltà al Magistero della Chiesa.

I membri della Commissione – di numero non superiore a 30 – vengono nominati dal Santo Padre ad quinquennium su proposta del Cardinale Prefetto della Congregazione e dopo la consultazione con le Conferenze Episcopali.

La Commissione si raduna “in Assemblea Plenaria” almeno una volta all’anno, ma può svolgere la sua attività anche per mezzo di sottocommissioni. I risultati degli studi vengono sottoposti al Santo Padre e consegnati per l’opportuna utilizzazione alla Congregazione per la Dottrina della Fede.

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ZENIT Staff

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