KÖNIGSTEIN, venerdì, 27 maggio 2005 (ZENIT.org).- La Chiesa ortodossa russa, attraverso il patriarca Alessio II di Mosca, ha concesso ad Antonia Willemsen, segretario generale di “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS), l’onorificenza dell’ordine di Santa Olga.
Lo ha reso noto mercoledì l’opera di Diritto Pontificio, facendosi anche eco di una lettera di auguri inviata dal patriarca alla Willemsen in occasione del suo 65° compleanno, l’11 maggio.
“Apprezziamo profondamente l’aiuto che la vostra associazione sta prestando alla Chiesa ortodossa russa – ha scritto Alessio II al segretario generale di ACS –, soprattutto per la ricostruzione di chiese e monasteri, progetti sociali e benefici e per la rinascita della formazione teologica”.
L’ordine di Santa Olga è un’onorificenza concessa alle donne in ricordo della principessa Olga, morta nel 969, una delle prime persone a proclamare il Vangelo tra i popoli dell’antica Russia.
In questo modo, la principessa spianò la strada alla conversione del Paese al cristianesimo, che ebbe luogo nel 998 durante il regno di suo nipote, San Vladimiro.
L’associazione cattolica internazionale “Aiuto alla Chiesa che Soffre” è stata fondata nel 1947 da padre Werenfried Van Straaten (1913-2003).
L’obiettivo originale di quest’opera di Diritto Pontificio, sorta poco dopo il termine della Seconda Guerra Mondiale, era quello di destinare fondi e alimenti a Belgio e Olanda per gli sfollati tedeschi e predicare la riconciliazione con quelli che erano stati nemici durante la guerra.
Il fatto di aver riunito centinaia di tonnellate di lardo tra i contadini fiamminghi valse al sacerdote olandese l’appellativo di “Padre Lardo”, con cui divenne molto popolare.
Dagli inizi degli anni ‘50, ACS si è sforzata di aiutare la Chiesa perseguitata nell’Europa comunista. Nel 1962, su richiesta di Giovanni XXIII, l’Associazione ha esteso il suo aiuto all’America Latina e, successivamente, all’Africa e all’Asia.
Oltre alle iniziative miranti a far fronte alle necessità alimentari, sanitarie e di sviluppo in generale, “Aiuto alla Chiesa che Soffre” ha come obiettivo principale quello di sostenere l’opera pastorale della Chiesa minacciata in queste zone del mondo.
Doppo la caduta della cortina di ferro e per espresso desiderio di Giovanni Paolo II, “Aiuto alla Chiesa che Soffre” ha iniziato a stabilire contatti con la Chiesa ortodossa russa per aiutare anche questa Chiesa, gravemente colpita dal comunismo.
L’obiettivo principale dei suoi progetti ecumenici è quello di favorire un avvicinamento tra ortodossi e cattolici, come prova d’amore disinteressato e via di riconciliazione tra le Chiese sorelle.
L’associazione cattolica internazionale dipendente dalla Santa Sede ha oggi filiali in 17 Paesi. Nella sua sede internazionale di Königstein (Germania) vengono finanziati annualmente circa diecimila progetti presentati da sacerdoti, religiosi e Vescovi di oltre 130 Paesi del mondo.
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