Fermato e rilasciato il vicario generale di Khartoum (Sudan)

Un’odissea lunga un giorno per padre Peter Ayuong Maguin

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KHARTOUM, lunedì, 23 maggio 2005 (ZENIT.org).- Domenica scorsa è stata una lunga giornata per padre Peter Ayuong Maguin, vicario generale dell’arcidiocesi di Khartoum (Sudan), fermato in mattinata e rilasciato solo a sera inoltrata.

Dopo il fermo, il vicario generale aveva informato per telefono il Cardinale Gabriel Zubeir Wako, Arcivescovo di Khartoum, il quale si era subito recato al commissariato. Nel frattempo, però, padre Ayuong era stato trasferito alla Procura distrettuale.

In quest’ufficio, il Cardinale ha appreso che il suo collaboratore era già stato scortato nella città di Wad Medani, probabilmente “in manette”.

Una delegazione della diocesi, guidata da padre William Ding, è partita immediatamente per Wad Medani, dove al vicario sono stati notificati gli stessi capi di imputazione già contestatigli ad aprile.

In quell’occasione, il sacerdote era stato accusato di aver pagato l’acquisto di un’automobile con un assegno scoperto.

Il giudice lo aveva assolto perché nessuno dei presunti testimoni si era recato in tribunale a confermare le accuse; secondo la diocesi di Khartoum, si era trattato di un tentativo del Governo di entrare in possesso di un terreno di proprietà della Chiesa nella zona residenziale di Khartoum, vicino al Nilo, dove ora sorge una piccola fattoria e le autorità hanno già confiscato altri appezzamenti.

A Wad Medani i collaboratori del Cardinale hanno presentato una richiesta di udienza immediata, come ha spiegato all’agenzia MISNA padre Ding. “Ci siamo subito recati dal procuratore generale di Wad Medani, che ha poi ordinato il rilascio di padre Ayuong ieri sera poco dopo le 22.30”.

La delegazione, insieme al vicario, è arrivata verso le 3.30 di lunedì mattina a Khartoum. “Ora vogliamo andare in fondo a questa storia e capire quali sono i veri motivi di quanto è accaduto e chi sono i responsabili”, ha detto ancora padre Ding, aggiungendo che verrà depositata un’istanza alla magistratura di Khartoum per denunciare l’episodio.

La notizia dell’arresto è stata ripresa anche dalla “Radio Vaticana”.

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ZENIT Staff

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