Campagna nello Stato indiano dell’Orissa per espellere i cristiani dalle cariche pubbliche

Promossa da fondamentalisti indù

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

NUOVA DELHI, venerdì, 20 maggio 2005 (ZENIT.org).- Nello Stato indiano dell’Orissa, alcuni membri del “Vishwa Hindu Parishad” (“Assemblea Mondiale dell’induismo”) hanno chiesto al Governo statale di licenziare immediatamente i cittadini cristiani che lavorano nella pubblica amministrazione, nella polizia e in qualsiasi ufficio o che ricoprono una carica civile.

Il “Vishwa Hindu Parishad” (VHP) è l’ala religiosa del “Bharatiya Janata Party” (BJP), che governa lo Stato del nordest indiano, in cui la presenza fondamentalista indù è molto consistente. Il partito promuove un’ideologia nazionalista e monoreligiosa ed è sostenuto da movimenti fondamentalisti contrari al servizio sociale e ai programmi di sviluppo promossi dai cristiani.

Questa nuova mobilitazione ha destato preoccupazione e stupore in tutta la comunità cristiana, secondo la quale “gli estremisti vorrebbero regolarizzare una evidente discriminazione religiosa” –come ha confermato martedì l’agenzia “Fides” della Congregazione vaticana per l’Evangelizzazione dei Popoli.

La richiesta di licenziare i cristiani dalla pubblica amministrazione è giunta dopo che alcuni dirigenti dei servizi amministrativi indiani dell’Orissa si sono lamentati di presunti favoritismi a favore di impiegati che professano quel credo.

Alcuni fondamentalisti indù hanno approfittato dell’occasione per lanciare una campagna anti-cristiana con manifestazioni ed appelli attraverso i mezzi di comunicazione.

“Non accettiamo questo approccio fazioso e discriminatorio sulla concezione della società e della pubblica amministrazione – ha affermato il portavoce della Conferenza episcopale cattolica dell’India, padre Babu Joseph, a “Fides” –. Siamo molto preoccupati che questo tipo di mentalità possa prender piede”.

“E’ contraria alla Costituzione dell’India, ai diritti umani fondamentali e allo spirito pluralistico della Nazione indiana”, ha sottolineato.

“Chiediamo a questi gruppi di desistere dalle loro richieste e valuteremo l’opportunità di scrivere una lettera ufficiale alle autorità civili dell’Orissa e al Primo Ministro dell’Unione Indiana”, ha aggiunto il portavoce dell’episcopato.

Negli ultimi anni, nell’Orissa si sono verificati vari episodi di violenza nei confronti delle minoranze religiose e delle comunità cristiane. Sono state promosse, inoltre, varie “riconversioni” di massa per “restituire” all’induismo i convertiti al cristianesimo.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione