ROMA, giovedì, 19 maggio 2005 (ZENIT.org).- In questo anno dedicato da Giovanni Paolo II all’Eucarestia , l´Istituto “San Clemente I Papa e Martire” ( info@istitutosanclemente.it) ha organizzato, in collaborazione con il Master in Scienza e Fede dell’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum”, una Mostra sui Miracoli Eucaristici che potrà essere visitata fino al 19 maggio 2005.
La Mostra intende stimolare alla riflessione su questi Miracoli, sulla cui spiegazione anche la scienza ha ammesso la propria incapacità e che, nonostante questo, continuano ad incontrare un forte scetticismo fra la gente.
Sant’Ireneo di Lione, Vescovo e martire, uno dei primi Padri della Chiesa d’Occidente, diceva: “Se si crede all’Incarnazione, non si può non credere all’Eucaristia”, mentre san Pier Giuliano Eymard amava affermare a quanti gli chiedevano aiuto e conforto: “Troverete tutto nell'Eucaristia: la parola di fuoco, la scienza e i miracoli. Sì, anche i miracoli”.
Per approfondire un tema così controverso ZENIT ha intervistato Antonia Salzano, Presidente dell´Istituto “San Clemente I Papa e Martire”, e Curator della Pontificia Accademia “Cultorum Martyrum”.
Le Edizioni Studio Domenicano di Bologna in collaborazione con l’Istituto “San Clemente I Papa e Martire” hanno pubblicato il Piccolo Catechismo Eucaristico e altri due Catechismi sulla Penitenza e la Cresima. Ora il vostro Istituto sta per pubblicare un libro sui Miracoli Eucaristici ed ha organizzato anche una Mostra. Perché tanto fervore?
Salzano: L’idea di pubblicare il Piccolo Catechismo Eucaristico</i> è nata nell’anno 2000, ma per scriverlo e realizzarlo ci sono voluti due anni. Il Catechismo della Chiesa Cattolica è stata la fonte ispiratrice di questo sussidio catechistico. Da quando è uscito in Italia il testo è stato già tradotto e distribuito in diversi Paesi. I punti che ci interessava evidenziare sono soprattutto l’Esistenza di Dio, la Divinità di Gesù e la Presenza reale di Gesù nel Santissimo Sacramento.
Ci chiedevamo come poter aiutare i bambini e i catechisti a focalizzarsi su questi temi, poiché il rischio oggi è di disperdersi e perdere di vista i cardini fondamentali della nostra fede. Se da una parte si è troppo presi a concentrarsi su aspetti ‘orizzontali’, si rischia di perdere dall’altra parte il senso del Soprannaturale e l’immensa ricchezza che il Signore ci ha lasciato istituendo i Sacramenti. E poi pensiamo alle parole di Gesù quando dice: “Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”(Mt 28, 20).
E’ una realtà incredibile! Dio lo possiamo trovare nel Suo Corpo, Anima e Divinità presente in tutti i Tabernacoli del mondo. In fondo noi siamo molto più fortunati di quanto lo fossero le persone che hanno vissuto ai tempi di Gesù 2000 anni fa, perché possiamo trovare il Signore “realmente e sostanzialmente” in ogni momento, magari basta scendere sotto casa nella chiesa più vicina: "Gerusalemme" si trova in tutte le chiese! Perché allora affannarsi, e disperarsi? Dio è sempre con noi e non ci abbandona mai.
Ma come fare capire questo? Ci sono file immense di persone che si accalcano per assistere ai concerti, e a tanti altri eventi, ma per andare a trovare Gesù-Eucaristia non vedo folle nelle chiese e questo dovrebbe farci interrogare molto seriamente. Forse c’è qualcosa che alla gente non è ben chiaro. E poi perché dopo la Prima Comunione tanti giovani smettono di frequentare la Messa? Perché tanti abbandonano la Chiesa e si rivolgono altrove?
Forse la riposta è che sono trascorsi 2000 anni di non completa ‘ risposta eucaristica’ da parte nostra al Signore. Non ci siamo fatti ancora, dopo venti secoli, l’idea di questa ‘reale presenza’. Siamo tanto immersi nei ‘sensi’ che tutto ciò che ne sfugge lo chiamiamo ‘ideale’. Ed allora la maggior parte vive l’Eucaristia come un ‘simbolo’. Ci sono tante chiese, tantissimi tabernacoli, Ostie consacrate a milioni, ma sembra che Gesù sia là e noi qua, due vite parallele che non s’incontrano mai. Non si può far finta di niente, Dio è lì, nel tabernacolo. E’ realmente presente. Gesù non scherza, l’Eucaristia è una realtà terribilmente seria.
Il fedele che ne comprende lo spirito non può non ordinare la sua vita ad essa. Approfondire lo studio sull’Eucaristia porta alla sua scoperta, per molti aspetti sensazionale e ci facilita a instaurare questo rapporto di amicizia che per ognuno di noi può diventare insostituibile, speciale e unico. I Miracoli Eucaristici rientrano in questo ‘studio’ e il Signore li ha suscitati per aiutarci ad avvicinarsi a Lui.
Ci sono molte pregevoli edizioni riguardo ai Miracoli Eucaristici, cito ad esempio il libro del Padre Nicola Nasutti, o del professor Iaria o del Dottor Renzo Allegri. C’è l’Associazione Laicale Eucaristica Riparatrice di Loreto i cui iscritti, che sono circa 50.000, s’impegnano a praticare l’Adorazione Eucaristica e la Messa quotidiana e pubblicano numerose opere al riguardo ( http://www.aler.com/index.asp). Anche noi stiamo preparando un volume (“Miracoli Eucaristici. Tesori nascosti”), che uscirà entro fine giugno in tutte le librerie cattoliche, in cui sono descritti circa 100 Miracoli Eucaristici, molti dei quali esteri.
Il testo sarà inoltre arricchito con numerose fotografie a colori dei vari Prodigi. La Mostra invece è stata organizzata in collaborazione con il Pontificio Ateneo “Regina Apostolorum” e lo scopo di questa iniziativa è stato quello di invitare la gente alla riflessione su questi Miracoli che il Signore, conoscendo la nostra poca fede, ci ha voluto donare. Inoltre è possibile richiederla perché è itinerante e gratuita. Lei mi chiede: Perché tanto fervore? E io Le rispondo: Com’è possibile, sapendo che Dio è presente realmente nel Santissimo Sacramento non ‘vivere’ solo che per questo incontro quotidiano con Lui nell’Eucaristia e non desiderare che anche gli altri scoprano questo tesoro?
Quali sono i tratti salienti della Mostra sui Miracoli Eucaristici?Quali gli argomenti che lei utilizzerebbe per convincere le persone a visitarla?
Salzano: La Mostra è molto interessante perché offre, attraverso un’ampia rassegna fotografica, la possibilità di ‘visitare virtualmente’ i luoghi sparsi nel mondo dove si sono verificati questi Miracoli Eucaristici. La Mostra potrebbe stimolarci in questo nostro approfondimento del Mistero Eucaristico. ‘Vedere’ con i propri occhi tante Reliquie, può aiutare a rafforzarsi nel proprio credo e a mettere in discussione la propria corrispondenza all’immenso dono che il Signore ci dona nell’Eucaristia così da poter arrivare a credere quello che scrive San Francesco d’Assisi nelle sue Ammonizioni:
«Ecco, ogni giorno egli si umilia, come quando dalla sede regale (Sap 18, 15) discese nel grembo della Vergine; ogni giorno viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre (Gv 1, 18; 6, 38) sopra l’altare nelle mani del sacerdote. E come ai Santi Apostoli apparve in vera carne, così ora si mostra a noi nel pane consacrato; e come essi con lo sguardo fisico vedevano solo la sua carne ma, contemplandolo con gli occhi della fede, credevano che egli era Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, vediamo e fermamente crediamo che il suo Santissimo Corpo e Sangue sono vivi e veri...E in tale maniera il Signore è sempre presente con i suoi fedeli così come egli dice: Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo (Mt 28, 20)».
Quanti sono i Miracoli Eucaristici riconosciuti dalla Chiesa cattolica, e quali secondo lei quelli più rilevanti? <
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Salzano: Nel Museo Eucaristico Hiéron di Paray-le-Monial sono conservate delle antiche cartine che illustrano i luoghi principali dove si sono verificati questi Miracoli Eucaristici. Vengono riportati circa 146 Miracoli riconosciuti dalla Chiesa, ma col trascorrere del tempo se ne sono aggiunti molti altri come quello di Silla, Onil, San Mauro la Bruca, Trivandum ecc.
Tra i Miracoli che trovo particolarmente rilevante e utile citare, c’è quello di Santarém che è considerato tra i più importanti dopo quello di Lanciano: sono stati per questo motivo commissionati numerosi studi e analisi canoniche. Questo Prodigio accaduto nel 1247 riguarda una donna che assalita dalla gelosia verso il marito, si rivolse a una fattucchiera che le suggerì di andare in chiesa e di rubare un’Ostia consacrata per fare un filtro d’amore. La donna, rubò l’Ostia nascondendola in un panno di lino: mentre usciva dalla chiesa vide però che il fazzoletto si era macchiato di sangue vivo e che quel sangue sgorgava dalla Particola che si era trasformata miracolosamente in carne.
Tra i numerosi Papi che riconobbero questo Miracolo, Pio IV, San Pio V, Pio VI e Papa Gregorio XIV concessero l’indulgenze plenaria connessa alla visita e alla devozione verso questo Prodigio. Ancora oggi nella chiesa di Santo Stefano a Santarém è possibile venerare queste preziose reliquie del Sangue sgorgato dall’Ostia e dell’Ostia trasformata in Carne.
Voglio citare anche il Miracolo di Boxtel in Olanda avvenuto nel 1380. Durante la consacrazione il sacerdote Eligio van der Aker perse l’equilibrio, rovesciando così il vino consacrato del calice sul corporale e sulla tovaglia dell’altare. Per motivi a noi sconosciuti, egli aveva utilizzato del vino bianco per la Messa, ma sul corporale e sulla tovaglia apparve invece vivo sangue. Anche di questo Prodigio sono conservate nella Chiesa di San Pietro a Boxtel le reliquie del corporale macchiato di sangue e del vino trasformato in sangue.
Poi c’è il Miracolo di Blanot in Francia, dove parte dell’Ostia consacrata si trasformò in sangue e la reliquia è tuttora conservata presso la chiesa parrocchiale. Ma non bisogna dimenticare anche alcune figure di mistiche straordinarie che vissero cibandosi della sola Eucaristia come fece la Serva di Dio Marta Robin per 53 anni, o la Beata Alexandrina Maria da Costa per 13 anni, o Teresa Neumann per 36 anni.
Qual è il prodigio che scaturisce dai Miracoli Eucaristici?
Salzano: Un Prodigio potrebbe essere quello di spingerci a porre l’Eucaristia al centro della nostra esistenza e ad accogliere l’invito del nostro amato Papa Benedetto XVI a credere che: “L’Eucaristia rende costantemente presente il Cristo risorto, che a noi continua a donarsi, chiamandoci a partecipare alla mensa del suo Corpo e del suo Sangue” , e che “dalla piena comunione con Lui scaturisce ogni altro elemento della vita della Chiesa, in primo luogo la comunione tra tutti i fedeli, l’impegno di annuncio e di testimonianza del Vangelo, l’ardore della carità verso tutti, specialmente verso i poveri e i piccoli”. Accogliamo dunque l’invito di Papa Benedetto XVI “di intensificare nei prossimi mesi l’amore e la devozione a Gesù Eucaristia e di esprimere in modo coraggioso e chiaro la fede nella presenza reale del Signore”.
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May 19, 2005 00:00