Aumentano i sacerdoti diocesani, diminuiscono quelli religiosi

Secondo l’“Annuario Statistico della Chiesa 2003”

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CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 17 maggio 2005 (ZENIT.org).- Aumentano i sacerdoti cattolici diocesani, mentre diminuiscono i sacerdoti religiosi, ha constatato l’ultima edizione dell’ “Annuarium Statisticum Ecclesiae 2003”.

Analizzando il paragrafo che il volume dedica ai sacerdoti, “il primo dato che balza evidente è che la consistenza totale dei sacerdoti, in declino tra il 1978 e il 1988 di oltre 15.000 unità, da 421.000 a meno di 405.000, sembra essersi stabilizzata con una lievissima tendenza al recupero”, constata un rapporto sintetico pubblicato dall’edizione quotidiana in italiano de “L’Osservatore Romano” (9-10 maggio 2005).

“Questo vale a livello planetario, in quanto per i singoli continenti le dinamiche sono assai differenziate. A fronte di notevoli incrementi per l’Africa e per l’Asia, dove si registra un +79% e un +69%, rispettivamente, e ad una stazionarietà per l’America, si pone l’Europa con una diminuzione di oltre il 19% e l’Oceania con un -12%”.

Una variabilità ancora più accentuata emerge se si opera la distinzione tra sacerdoti diocesani e sacerdoti religiosi.

“Mentre nel mondo il numero dei primi, dopo aver toccato un minimo di 257.000 unità nel 1988 rispetto a 262.000 nel 1978, è risalito a oltre 268.000 nel 2003, manifestando quindi una lieve ma significativa ripresa, quello dei secondi appare in costante declino”, spiega il quotidiano vaticano.

I sacerdoti religiosi, infatti, oltre 158.000 nel 1978, erano scesi a circa 147.000 dieci anni più tardi e nel 2003 si erano ulteriormente ridotti a poco più di 137.000.

“Il lieve miglioramento nella consistenza planetaria dei sacerdoti diocesani è imputabile esclusivamente alla forte espansione verificatasi in Africa (dove sono molto più che triplicati dal 1978 al 2003), in Asia (dove sono raddoppiati) e in America”, continua “L’Osservatore Romano”.

“Viceversa in Oceania e ancor più in Europa si è manifestata una netta diminuzione”, aggiunge poi.

I sacerdoti religiosi, invece, nei venticinque anni considerati sono diminuiti in quasi tutti i Continenti, pur se con tassi molto disuguali (dal -21,5% dell’Oceania al circa -20% dell’Europa e al -18% dell’America).

L’eccezione è costituita dalla sola Asia, dove si è passati da circa 14.000 a quasi 19.000, mentre in Africa i quasi 11.000 religiosi del 2003 sono inferiori al dato del 1978 ma nettamente superiori a quello del 1988. Nel Continente africano, tuttavia, si sono verificati forti mutamenti nella composizione della collettività dei sacerdoti: all’inizio del periodo, infatti, i religiosi erano più del doppio dei diocesani, mentre al 2003 ammontavano a poco più della metà.

La distribuzione percentuale dei sacerdoti per Continente evidenzia, com’era da attendersi, notevoli cambiamenti nei 25 anni considerati.

Africa e Asia contribuivano nel 1978 al 10,6% del totale mondiale; nel 2003 la loro quota era salita a oltre il 19%. Anche l’America ha lievemente incrementato la propria percentuale. A parte il leggero aggiustamento negativo dell’Oceania, l’unico Continente che ha visto vistosamente diminuire la propria quota è dunque l’Europa: nel 1978 gli oltre 250.000 sacerdoti europei rappresentavano quasi il 60% del totale gruppo ecclesiastico, mentre venticinque anni più tardi erano scesi a meno della metà soprattutto a causa del forte calo dei diocesani, passati da 174.000 a 140.000 (ma anche i religiosi hanno nello stesso periodo evidenziato una perdita di circa 15.000 unità, collocandosi a poco più di 61.000).

Nel mondo, il numero di abitanti per sacerdote, circa 10.000 al 1978, era salito a oltre 15.000 al 2003. In Africa, e soprattutto in Asia, dove la percentuale di fedeli cattolici sulla popolazione è meno elevata, si registravano i valori più alti: quasi 28.000 abitanti per l’Africa (dove però la situazione non è molto mutata nel periodo considerato) e oltre 82.000 per l’Asia, nonostante questo Continente sia stato l’unico a palesare un apprezzabile miglioramento rispetto ai 90.000 del 1978.

L’Europa continua a registrare la maggior densità di sacerdoti in rapporto alla popolazione, ma da poco più di 2.600 abitanti nel 1978 si è passati ai 3.500 nel 2003. America e Oceania occupavano posizioni intermedie, con circa 7.000 abitanti per sacerdote.

Meno squilibrata appare invece la distribuzione del numero di cattolici per sacerdote: essi erano saliti a quasi 2.700 nel 2003 dai circa 1.800 nel 1978. L’incremento minore di questo indicatore inverso di presenza sacerdotale si è verificato in Asia (da 2.300 circa a 2.400), mentre meno soddisfacente appare la situazione in America e soprattutto in Africa, dove alla vivace dinamica nella crescita dei fedeli ha fatto meno riscontro un adeguato numero di sacerdoti: si è passati da circa 3.200 a oltre 4.700.

Un peggioramento si è verificato anche in Oceania e in Europa, che però continua a presentare il rapporto più soddisfacente, pur se deteriorato rispetto al 1978.

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ZENIT Staff

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