ROMA, mercoledì, 19 gennaio 2005 (ZENIT.org).- Far sentire la propria voce ai Governi affinché rispettino gli impegni internazionali, in primo luogo la riduzione della povertà alla metà per il 2015, è l’obiettivo della Campagna sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio promossa da “Caritas” italiana e da Volontari nel mondo–FOCSIV.
A fare da sfondo alla presentazione di questa iniziativa è stata la città di Roma, dove si è potuto vivere “un momento di grande mobilitazione di varie realtà del mondo cattolico per riaffermare un impegno unitario nella promozione e nella difesa della dignità di ogni essere vivente”, ha spiegato un comunicato di “Caritas” italiana.
Secondo l’organismo cattolico di aiuto, “la tragica emergenza provocata dallo tsunami ha posto sotto i riflettori di tutto il mondo le carenze strutturali e la vulnerabilità di popolazioni che sono vittime ordinarie di povertà e ingiustizia”.
“Una catastrofe ancora più tragica colpisce quotidianamente il Sud del mondo – ha denunciato –: oltre un miliardo di esseri umani vive in condizioni di miseria”.
Di fronte a queste cifre, “la generosità umanitaria episodica non è sufficiente” ed “occorre adottare
soluzioni a lungo termine, che implichino un impegno più consistente da parte della comunità
internazionale e un nuovo slancio all’aiuto pubblico allo sviluppo”.
“Alla luce anche di quanto accaduto nel Sud Est asiatico, società civile, organismi e associazioni sono chiamate a mobilitarsi – ha esortato – per ribadire agli Stati la necessità del raggiungimento di quegli obiettivi considerati prioritari nella lotta alla povertà”.
Ciò è necessario in vista di “tre appuntamenti importanti nel 2005”: il G8 previsto in Scozia a luglio, a settembre la LX sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sullo stato di attuazione degli Obiettivi e la Conferenza Interministeriale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio prevista per dicembre ad Hong Kong.
Secondo la “Caritas” italiana, oggi più che mai è “chiaro come il vero strumento per costruire pace,
sicurezza e sviluppo, sia un’adeguata politica di cooperazione e solidarietà che permetta di garantire diritti e opportunità eque per coloro che vivono in condizioni di povertà e miseria”.
La Campagna è promossa con la collaborazione di ACLI (Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani), Azione Cattolica, CISL, CVX, MCL, Comunità Papa Giovanni XXIII e Movimento Giovani Salesiani.
Ridurre della metà la povertà nel mondo costerà 135.000 milioni di dollari all’anno, somma che andrà aumentando fino a raggiungere quasi 200.000 milioni nel 2015, ha affermato l’ONU nel rapporto “Investire nello sviluppo: un piano pratico per raggiungere gli obiettivi di Sviluppo del Millennio” – il rapporto del Progetto del Millennio – presentato questo lunedì dal segretario generale dell’organismo, Kofi Annan.
Secondo un comunicato stampa rilasciato dall’ONU, il documento, per la cui elaborazione sono stati necessari tre anni, sottolinea che si potranno compiere importanti progressi nella riduzione della povertà se i Paesi rafforzeranno la loro cooperazione e porteranno avanti il proprio impegno.
Lo studio ha aggiunto che queste cifre non sono significative se paragonate al budget militare di alcuni Governi e alle elevate entrate di molti Stati.
Diretto dall’economista e professore della Columbia University Jeffrey Sachs, il Progetto del Millennio delle Nazioni Unite è un organo consultivo indipendente il cui obiettivo è ridurre della metà la povertà nel mondo.
In base ad alcuni dati diffusi dall’ONU, più di 1.200 milioni di persone vivono ancora in condizioni di estrema povertà, oltre 850 milioni soffrono la fame cronica e più di 5 milioni di bambini muoiono ogni anno per cause direttamente legate alla malnutrizione.