BRASILIA, mercoledì, 12 gennaio 2005 (ZENIT.org).- “Canção Nova” (“Canzone Nuova”), comunità cattolica il cui obiettivo principale è l’evangelizzazione attraverso i mezzi di comunicazione, sta promuovendo in Brasile una petizione che diventerà un progetto di legge di iniziativa popolare per proibire la manipolazione di embrioni umani a fini di ricerca, così come l’estensione della pratica dell’aborto.

Obiettivo dell’iniziativa è raccogliere un milione di firme. Con questo progetto i Cattolici e i cittadini brasiliani si uniscono nella lotta in difesa della vita.

Tutti sono invitati a firmare il manifesto in difesa del diritto alla vita, rifiutando la legalizzazione delle pratiche di utilizzo e distruzione di embrioni umani e la modifica del Codice Penale nell’articolo relativo alla pena prevista per l’aborto.

Dopo la raccolta delle firme, la petizione sarà consegnata a Brasilia al Congresso Nazionale e al Senato Federale.

E’ possibile trovare e stampare il formulario sul sito http://www.cancaonova.com/ . “Canção Nova” chiede che i fedeli distribuiscano i formulari ai propri familiari, nella parrocchia, a gruppi di preghiera, amici e vicini. Il manifesto può essere anche firmato direttamente sul sito.

I formulari, una volta raccolte le firme, devono essere inviati a: Projeto 1 milhão pela Vida. Av. João Paulo II, s/n. Cachoeira Paulista – SP. CEP 012630-000.

Altre informazioni si possono ottenere chiamando il numero (0055) (12) 3186-2600 o scrivendo all’indirizzo e-mail:1milhaopelavida@cancaonova.com

RICERCA CON EMBRIONI

Nell’ottobre scorso, il Senato brasiliano ha approvato la Legge di Biosicurezza, che regola l’utilizzo e il commercio di sementi transgeniche nel Paese e la ricerca con cellule staminali embrionali.

Il testo del senatore Ney Suassuna autorizza lo svolgimento della ricerca con cellule staminali embrionali. Gli embrioni utilizzati devono essere stati congelati entro il giorno della pubblicazione della legge e devono avere almeno tre anni di stoccaggio.

Si tratta della manipolazione di embrioni che erano stati stoccati in cliniche per la fertilità.

Il progetto vieta la clonazione umana e la produzione di embrioni per l’estrazione di cellule staminali a scopo terapeutico.

Secondo il senatore Suassuna, il progetto permette la manipolazione attraverso la ricerca di circa 20.000 embrioni congelati.

La Legge di Biosicurezza è stata approvata dalla Camera dei Deputati prima di passare al Senato, ma non affrontava la questione della ricerca attraverso le cellule staminali.

Il progetto è stato nuovamente girato alla Camera – dove si prevede che verrà votato entro aprile – prima di essere trasmesso al presidente Lula per la ratifica.

ABORTO

La discussione sull’estensione delle possibilità di aborto in Brasile ha acquisito visibilità a metà del dicembre scorso, dopo che il Ministro della Segreteria Speciale delle Politiche per le Donne, la signora Nilcéa Freire, ha annunciato che nel corso di quest’anno il Governo intende rivedere la legislazione relativa alla questione.

Nel Paese è attualmente permessa per legge la pratica dell’aborto in caso di rischio di vita per la gestante e di gravidanza provocata da stupro.

Il Ministro ha affermato che a partire da gennaio una commissione formata da Governo, Congresso e società civile inizierà la revisione degli strumenti legali esistenti nel Paese sull’argomento.

Di fronte all’intenzione governativa di estendere l’aborto, la CNBB (Conferenza Nazionale dei Vescovi Brasiliani), in una dichiarazione firmata dal cardinal Geraldo Majella Agnelo, si è mostrata contraria alla revisione della legislazione relativa all’interruzione volontaria della gravidanza.

“Facciamo appello a tutti – affermano i vescovi – per promuovere una cultura della vita e non della morte. Lo scarso rispetto nei confronti della vita umana ha portato nel passato e nel presente persone e Governi agli errori più grandi e ad un’escalation di violenza, insicurezza, vendetta, omicidi, aggressioni, furti, aumento della miseria e della fame”.

“Abbiamo bisogno di un’educazione ad una convivenza fraterna e non fratricida. Il rispetto nei confronti dei deboli e degli indifesi è l’espressione di una vera cultura ed umanità”, concludono.