Dolore di Giovanni Paolo II per la morte di 175 giovani in una discoteca di Buenos Aires

Il locale, stracolmo oltre i limiti di sicurezza, ha preso fuoco durante un concerto rock

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CITTA’ DEL VATICANO, sabato, 1° gennaio 2005 (ZENIT.org).- Giovanni Paolo II ha espresso il suo cordoglio, così come la sua vicinanza nelle preghiere ai familiari dei 175 giovani che nella notte di giovedì hanno perso la vita in una discoteca di Buenos Aires (Argentina), a causa di un incendio divampato nel locale.

In un telegramma reso noto il 31 dicembre dalla Sala Stampa della Santa Sede, e inviato dal cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato vaticano, all’arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Jorge Bergoglio, il Papa ha espresso il suo profondo dolore “nell’apprendere la dolorosa notizia delle numerosi morti, fra le quali quella di tanti giovani, causate da un incendio avvenuto in una discoteca” della città “che ha riempito di lutti le molte famiglie dell’amato popolo argentino”.

Il Santo Padre ha così offerto “suffragi per l’eterno riposo delle vittime” ed ha elevato “una preghiera affinché il Signore conceda consiglio e serenità a coloro che piangono la perdita dei loro amati cari”, manifestando “la sua vicinanza a tutti feriti”, continua la missiva.

A causare la più grande tragedia della storia della città sarebbe stato un bengala lanciato contro il soffitto della discoteca tappezzato in polistirolo. Successivamente la gente, presa dal panico, nel tentativo di uscire avrebbe trovata sbarrata di fronte a sé la porta principale del locale, mentre le uscite di emergenza erano bloccate con catene e lucchetti, si legge ne “La Nación”.

La discoteca “República Cromagnon” stava ospitando uno spettacolo della band “Callejeros”, i cui componenti hanno perso tre familiari nell’accaduto.

Se non fosse stata così stracolma “si sarebbe evitata la morte di molta gente”, ha assicurato il capo del Governo di Buenos Aires. Secondo quanto riferito dall’agenzia “Efe”, la quantità di persone che assisteva al concerto eccedeva la capienza del locale: 6.000 erano le persone stipate in un luogo destinato ad accoglierne 4.000.

175 i morti – fra cui numerosi bambini – e 714 i feriti è il bilancio dell’ultimo momento di questa tragedia, sebbene le cifre delle vittime siano destinate ad aumentare a causa della gravità in cui versano molti dei feriti, secondo quanto ha affermato il governo del paese e il municipio di Buenos Aires.

Le principali cause di morte sono state l’asfissia e lo schiacciamento delle persone in fuga nell’intento di uscire.

“Tutte le vittime erano dei giovani, la media è di 20 anni”, ha dichiarato il direttore medico del servizio di emergenza della città, Julio Salinas.

Venerdì, le autorità di Buenos Aires hanno decretato tre giorni di lutto cittadino, durante i quali non si potranno avere “attività festive né musica” in nessuno spazio pubblico.

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ZENIT Staff

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