Ferma condanna del Papa per l’assassinio del giornalista italiano in Iraq

CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 27 agosto 2004 (ZENIT.org).- Assicurando la sua vicinanza spirituale alla famiglia di Enzo Baldoni, il giornalista italiano assassinato giovedì in Iraq, Giovanni Paolo II ha espresso la sua ferma condanna per questo nuovo crimine ed ha fatto appello alla necessità di fuggire da questa logica di violenza.

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Questo il contenuto della dichiarazione fatta questo venerdì dal vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Ciro Benedettini, C.P., il quale ha affermato che nell’apprendere la notizia “del barbaro assassinio” del giornalista, originario di Città di Castello, la Segreteria di Stato ha sentito “il dovere di porgere fervide condoglianze alla famiglia in questo momento di grande dolore” ed ha assicurata “la spirituale vicinanza del Santo Padre”.

“Nell’esprimere ferma condanna per questo nuovo esecrando crimine, il Papa Giovanni Paolo II auspica che si comprenda da parte di tutti l’urgente necessità di rigettare la violenza, per costruire efficacemente in quella martoriata terra una situazione di rispetto reciproco in un clima di giustizia e di pace”

Sequestrato lo scorso 19 agosto dal sedicente ”Esercito Islamico dell’Iraq”, Enzo Baldoni – 56 anni, sposato e padre di due figli – volontario della Croce Rossa italiana in Iraq è stato ucciso secondo quanto riferisce un comunicato diffuso dallo stesso gruppo armato come risposta al rifiuto del governo italiano di ritirare le proprie truppe entro le 48 ore previste nel loro ultimatum.

La notizia dell’esecuzione è stata data dall’emittente satellitare al-Jazeera, intorno alle 23 di giovedì, che ha comunicato di essere in possesso del video dell’esecuzione. La tv del Qatar ha però deciso, come già fatto in precedenza sulla sorte di altri ostaggi, di non trasmettere le immagini perchè giudicate troppo cruente.

La notizia per coloro che vivono in Iraq “i drammi quotidiani” è “giunta in un certo senso non tanto inattesa”, ha ammesso ai microfoni di “Radio Vaticana” il nunzio apostolico in Iraq, monsignor Fernando Filoni: “La drammaticità della vita quotidiana qui, purtroppo, non lascia grandi speranze quando si verificano episodi come questo”.

“Può essere di aiuto alla famiglia il pensare che come uomo di pace, questo aspetto non verrà mai meno e sarà tenuto nel cuore e nella mente in tutti coloro che in qualche modo lo hanno conosciuto”, ha poi continuato.

“Commozione e sdegno” per la “barbara uccisione” di Enzo Baldoni, sono i sentimenti di cui il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi si fa portavoce in una nazione sotto shock inviando un messaggio alla moglie del giornalista assassinato, Giusi Monsignore, e ai suoi figli : “Il vostro lutto è lutto di tutti gli italiani”.

Enzo Baldoni, collaboratore di ‘Diario’, scomparso lo scorso giovedì sulla strada che separa Baghdad da Najaf, dopo alcuni giorni di silenzio sulla sua sorte, era nuovamente apparso martedì sulla televisione al-Jazeera che ne aveva mandato in onda le immagini. Poi l’ultimatum e ieri il tragico epilogo.

Dicendosi profondamente rattristato per questa notizia il patriarca caldeo cattolico Emmanuel Delly ha affermato ad “AsiaNews”: “Il popolo iracheno non vuole guerra, morti e violenze. Il desiderio di pace è molto forte, però dobbiamo lottare ogni giorno con i terroristi che non hanno alcun interesse a ristabilire la convivenza civile”.

Parlando poi di Enzo Baldoni: “Lui è solo una vittima, perché era venuto in Iraq per portare sostegno e aiuto alla popolazione civile. Mi auguro che il suo sacrificio possa trasformarsi in un gesto d’amore per la pace e per la tranquillità”.

Al cordoglio generale della nazione hanno unito la loro voce di “sdegno di un’altra vittima innocente del conflitto iracheno” anche i giornalisti dell’Unione Cattolica della Stampa Italiana. (Ucsi)

“L’Ucsi esprime profonda preoccupazione per il crescente imbarbarimento del conflitto in Iraq e per il pericolo rappresentato dall’azione incontrollabile dei numerosi gruppi terroristici”, si legge in un comunicato, che sta facendo pagare un “prezzo altissimo” a i quei giornalisti che come Baldoni guardano al loro mestiere come ad un “servizio alla pace e alla libertà di stampa”.

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ZENIT Staff

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