Da San Bernardo ad Einstein in mostra al Meeting di Rimini

RIMINI, domenica, 22 agosto 2004 (ZENIT.org).- Si è aperto a Rimini, in questa calda domenica di agosto, la venticinquesima edizione del Meeting per l’amicizia tra i popoli.

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135 incontri, 19 mostre, 16 spettacoli, 7 manifestazioni sportive, tutti finalizzati al tema “Il nostro progresso non consiste nel presumere di essere arrivati, ma nel tendere continuamente alla meta”.

Si tratta di una frase di San Bernardo rivolta dal monaco nel 1139 ai benedettini di Saint Bertin al fine di indicare una strada di rinnovamento.

Dopo quasi 900 anni la frase del santo di Clairvaux segna i 50 anni del movimento di “Comunione e Liberazione” (CL).

Giancarlo Cesana, leader riconosciuto del movimento ha spiegato al giornale creato per questo particolare evento “Meeting quotidiano” che “in tempi segnati dalla stanchezza dell’Occidente e dai cattivi maestri del nichilismo, questa frase giunge come una boccata di aria fresca”.

“Non ci sentiamo affatto gente arrivata – ha continuato Cesana – quello che ci caratterizza è la continua tensione alla meta”.

Cesana ha precisato che “lo scopo della vita cristiana è conoscere Dio attraverso Cristo. E la novità che il cristianesimo propone a tutti è che la meta è entrata nella storia, si coinvolge con tutti gli aspetti della vita anche se non è mai esauribile”.

“Siamo agli antipodi dello spiritualismo: la meta, la conoscenza di Dio, è qualcosa a cui è possibile partecipare, anche se rimane infinita”.

Il dirigente di CL ha ricordato che nella lettera inviata dal pontefice Giovanni Paolo II a don Giussani è scritto “Lei non ha insegnato una strada, ma la strada. E la strada è Cristo”.

“La meta a cui tendiamo – ha concluso Cesana – non è sogno o utopia, ma una realtà che è già presente, di cui possiamo già godere: Cristo”.

Al Meeting partecipano cardinali, arcivescovi, missionari, testimoni, premi nobel, ministri, scienziati, industriali, sindacalisti, sacerdoti. L’anno scorso si è toccato il record di presenze: 700.000 persone.

Ma il termometro del Meeting è rappresentato dai volontari che sono l’anima ed il motore della manifestazione.

Quest’anno saranno 2.800 (400 in più dell’anno scorso) provenienti dall’Italia, dall’Argentina, dal Kazakhistan, dal Kosovo, dalla Russia, dagli Stati Uniti, dalla Spagna..

A questi devono aggiungersi gli 850 studenti universitari che hanno lavorato in fiera per gli allestimenti.

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ZENIT Staff

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