Secondo Martinez: “Dispiaceri, amarezza, difficoltà, non possono farci cadere nel pessimismo se abbiamo nel cuore la Persona di Gesù”. “Quando due persone s'incontrano e vogliono rassicurarsi – ha aggiunto - si danno la parola” e “Dio ha fatto questo con noi nel modo più inaudito, dandoci la sua Parola. Questa Parola è Gesù”. Tocca quindi “a noi accoglierla”, perché per i cristiani “la Parola è una Persona”.

In merito alla Convocazione nazionale, il presidente del RnS ha esortato i volontari a trasmettere e rendere visibile la gioia di Gesù, perché “il Servizio è un privilegio” e “Gesù ci chiama e ci accoglie perché noi possiamo accogliere”.

Dopo aver invitato i presenti a chiedere in preghiera di essere rafforzati e protetti dallo Spirito, Martinez ha affermato che “Gesù irradia la sua luce” che noi, “come fossimo le lampadine di un lampadario che deve dare luce viva a tutta la stanza", siamo chiamati a trasmettere.

“Dobbiamo riflettere la Luce viva - ha sottolineato - quella elettricità dello Spirito Santo” affinchè la Convocazione del RnS illumini la scena e “tutto si accenderà per dare gloria di Dio”.

Nel corso dell’omelia don Guido Maria Pietrogrande, consigliere spirituale del Movimento, si è rivolto ai volontari dicendo: “Voi siete riservati al servizio, che non vuol dire ‘stare in panchina’, ma essere prescelti dallo Spirito Santo per sé”.

“Rispondendo a questa chiamata - ha spiegato - voi contribuite al progetto di santità della Chiesa, e in questo cammino di santità, ricordate che Dio non chiede mai nulla senza restituire qualcosa di ancora più grande in cambio”. "Se Dio è luce e amore, ogni discernimento spirituale deve essere legato a questa Luce" ha concluso don Pietrogrande.