di Antonio Gaspari
ROMA, giovedì, 16 agosto 2012 (ZENIT.org) - Nella giornata di ieri, mercoledì 15 agosto, in cui si è celebrata l’Assunzione in cielo di Maria, nella Cattedrale di Notre Dame a Parigi, monsignor Rino Fisichella, ha spiegato perché Maria è da considerare la "Stella della nuova evangelizzazione”.
I Vangeli non parlano della "missione" di Maria, tuttavia, la missione non è estranea alla vita della Vergine. Da Betlemme a Nazaret, per le regioni della Giudea e della Galilea fino al Golgota, Maria accompagna tutta la storia prima, durante e dopo Gesù.
Secondo il Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova evangelizzazione “I misteri della vita di Maria si innestano in modo unico con Cristo, a coronamento di tutta la storia della salvezza”.
“Nel mistero della sua vita - ha aggiunto il prelato - si capisce l'importanza della fede come abbandono fiducioso a Dio” ed è evidente che “nel piano di salvezza, Maria vive una totale disponibilità in obbedienza allo Spirito”.
In questo contesto - ha spiegato il prelato – “l'Assunzione non è un mistero a portata di mano, ma appartiene alla logica della rivelazione”.
“Maria – ha aggiunto - è come la sintesi dell'esistenza umana (…) il credente può trovare in Maria una esperienza di vita più vicina a quella di ognuno” e nel mistero della vicenda dell’Assunta si “capisce l'importanza della fede come abbandono fiducioso a Dio”.
Per monsignor Fisichella “Maria, è la prima credente in Cristo. Maria è colei che crede, spera e ama”. Nella sua “disponibilità e obbedienza allo Spirito Santo, Maria esprime femminile dedizione” e mostra come la Chiesa serve i disegni dello Spirito.
A poche settimane dall’inizio dell’anno delle Fede, il Presidente del Pontificio Consiglio ha affermato che nel contesto di una delle crisi più gravi della storia del mondo, i cristiani sono chiamati a guardare alla fede dell’Assunta per trovare “nella sua obbedienza, la forza di fare la volontà del Padre”.
“Siamo chiamati a rendere conto della nostra fede – ha sottolineato monsignor Fisichella - siamo inviati come testimoni per le strade del mondo. Il mondo di oggi non ascolta i maestri. Vuole testimoni in grado di esprimere la gioia di incontrare Cristo. Ecco le aspettative dell'uomo contemporaneo”.
Coscienti, ha concluso il Presidente del Pontificio Consiglio, “che non siamo portatori di un messaggio di sapienza umana, ma un annuncio da parte di Dio” testimoni di una “fede che, nonostante le vicissitudini della vita, è sempre una sfida da vivere in totale libertà e obbedienza a Dio”.