ROMA, lunedì, 16 aprile 2012 (ZENIT.org).- «I Boko Haram hanno diversi alleati di spicco all’interno della società nigeriana: ex dittatori, ricchi salafiti e influenti uomini politici. Figuratevi che la settimana scorsa il comandante di un nucleo anti terrorismo nigeriano è stato arrestato in Pakistan mentre addestrava futuri kamikaze». E quanto dichiara ad Aiuto alla Chiesa che Soffre Ernst Sagemüller, project manager e assistente allo sviluppo da molti anni nel Paese africano.

L’operatore - che ha lavorato per diverse organizzazioni ed associazioni caritative – racconta di un’intervista in cui il sedicente leader dei fondamentalisti, l’imam Abubakar Shekau, ha detto di voler uccidere tutti i cristiani nigeriani, «liberando prima il Nord e poi il resto del Paese». Mentre ieri il terrorista ha inviato - tramite Youtube - un messaggio al presidente nigeriano Goodluck Jonathan, “colpevole” di voler annientare la setta entro giugno 2012. «Tu Jonathan non ci puoi fermare. Saremo noi a divorarti in tre mesi».

I Boko Haram – nome che in lingua hausa significa «l’educazione occidentale è peccato» - rifiutano ogni interpretazione moderata dell’Islam e pretendono l’adozione della sharia come fonte di diritto in tutta la Nigeria. Secondo Sagemüller, il rapidissimo sviluppo avuto dal gruppo negli ultimi anni è da attribuire a tre fattori: corruzione, povertà e mancanza di prospettive. «I terroristi non hanno troppe difficoltà nel reclutare nuove leve, ad esempio “dall’esercito” di giovani disoccupati». L’assistente allo sviluppo riferisce inoltre ad ACS che prima di essere “addestrati” a diffondere il terrore - in Pakistan, Mali e in Chad - i maggiori esponenti della setta ricevono una “formazione filosofica” di stampo salafista in Arabia Saudita. «Sebbene la loro unica filosofia sia quella di uccidere i cristiani».

Sagemüller è fortemente convinto che gli attentati avvenuti a Kaduna e Jos nel giorno di Pasqua siano opera dei cosiddetti «talebani africani», anche se finora le esplosioni non sono state rivendicate. «Le vittime accertate sono sessantasei ma molti dei feriti sono gravi». Dal 2009 ad oggi le violenze dei Boko Haram hanno causato la morte di più di mille persone. Ovviamente il movimento oltranzista non uccide soltanto i cristiani ma anche i musulmani moderati e gli esponenti non radicali del clero islamico. Chiunque esorti alla pace ed alla riconciliazione diviene un obiettivo: politici, insegnanti, giornalisti, poliziotti e soldati. «Il governo non se ne rende conto o ha paura di puntare il dito contro le alte cariche che nell’ombra sostengono i terroristi. Ma fortunatamente la maggioranza dei musulmani è inorridita da questi brutali attacchi. E molti di loro sono pronti a difendere i cristiani».