di Luca Marcolivio

CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 10 dicembre 2012 (ZENIT.org) – Con una Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Pietro, si è aperto ieri sera, il Congresso Internazionale Ecclesia in America, organizzato dalla Pontificia Commissione per l’America Latina e dai Cavalieri di Colombo, con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Studi Guadalupani.

Durante l’omelia, il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, ha ricordato le parole del beato Giovanni Paolo II che, nel 1999, nell’esortazione post-sinodale che dà il nome all’attuale congresso, auspicava uno spirito di maggiore collaborazione reciproca tra le chiese di tutto il continente americano.

Entrambe le Americhe, ha aggiunto il porporato canadese, sono state terreno di evangelizzazione quasi mezzo millennio fa, grazie al “coraggio dei missionari”, alla “perseveranza dei santi” e al “sangue dei martiri che ha reso l’America una terra sacra”.

Ouellet ha infine affidato il congresso alla protezione di Nostra Signora di Guadalupe, patrona delle Americhe e Stella della Nuova Evangelizzazione.

Al termine della Santa Messa, papa Benedetto XVI ha raggiunto la Basilica per rivolgere il proprio saluto ai partecipanti. “I vostri volti – ha detto loro il Pontefice – mi riportano nella mente e nel cuore i palpiti del Continente americano, tanto presente nella preghiera del Papa, la cui devozione alla Sede Apostolica ho potuto sperimentare con gratitudine, non solo durante le mie visite pastorali in alcuni dei vostri paesi ma anche ogni volta che incontro qui i pastori e i fedeli di quelle care terre”.

Gli auspici di cooperazione tra le chiese americane da parte di Giovanni Paolo II “meritano di essere rinnovati, nella speranza che il messaggio redentore di Cristo sia messo in pratica con maggior serietà e produca abbondanti frutti di santità e rinnovamento ecclesiale”, ha affermato Benedetto XVI.

Lo svolgimento del congresso Ecclesia in America a due mesi dall’avvio dell’Anno della Fede e a poca distanza temporale dalla conclusione del Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, è stato definito dal Papa un “regalo della Provvidenza”.

Il Santo Padre ha manifestato la concreta speranza che i contributi congressuali “contribuiranno validamente all’arduo e imperioso obiettivo di far risuonare con chiarezza ed audacia il Vangelo di Cristo”.

Le problematiche che il cattolicesimo americano deve affrontare sono dovute essenzialmente al “secolarismo” e ai “diversi gruppi religiosi che si espandono verso tutte le latitudini”, ha ricordato il Papa. Di conseguenza l’educazione ad una “cultura per la vita” diventa una “urgenza fondamentale di fronte alla diffusione di una mentalità che attenta la dignità della persona e non favorisce né tutela l’istituzione matrimoniale e familiare”.

Preoccupazione è stata espressa da Benedetto XVI anche riguardo alle “dolorose situazioni di emigrazione, sradicamento o violenza, specie quelle causate dalla delinquenza organizzata, dal narcotraffico, dalla corruzione e dal traffico di armi”. Non meno allarmanti, ad avviso del Pontefice, le “laceranti disuguaglianze e le sacche di povertà provocate da discutibili misure economiche, politiche e sociali”.

Al di là di ogni “valutazione tecnica”, pur necessaria, “la Chiesa Cattolica è convinta che la soluzione adeguata emerge solo dall’incontro con il Cristo vivente, che fa nascere attitudini e modi di agire basati sull’amore e sulla verità”, che saranno “la forza decisiva che trasformerà il continente americano”, ha affermato il Santo Padre.

L’amore di Cristo deve spingerci a “proclamare senza riserve il suo Nome in tutta l’America, portandolo liberamente e con entusiasmo nei cuori di tutti i suoi abitanti” che “hanno sete di Dio”.

La Nuova Evangelizzazione in America sarà resa possibile grazie a “catechesi adatte e a una corretta e costante formazione dottrinale segnata dalla completa fedeltà alla parola di Dio e al magistero della Chiesa e mirata a offrire una risposta alle più profonde domande ed ispirazioni del cuore umano”.

Prima di affidare anch’egli il congresso e i suoi partecipanti alla protezione della Vergine di Guadalupe, Benedetto XVI ha concluso auspicando un “rinnovato spirito missionario e una zelante generosità” a servizio delle “aspettative della Chiesa universale” e dei “bisogni della Chiesa in America”.