“Questi nostri fratelli più piccoli, - ha spiegato il Santo Padre - che soffrono per la fame, la guerra e le malattie, lanciano al mondo degli adulti un angosciante appello. Che il loro muto grido di dolore non resti inascoltato! Ci ricorda Gesù: ‘Chi accoglie anche uno solo di questi bambini, accoglie me’ (Mt 18,5)”.

Il Pontefice ha dedicato il proprio intervento domenicale, di fronte a diverse migliaia di pellegrini riunitisi in Vaticano in una assolata giornata primaverile, al tema già affrontato nel suo Messaggio per la Quaresima 2004, nel quale aveva invitato a “porre i bambini al centro dell’attenzione delle comunità cristiane”.

“Molti di loro sono vittime di gravi malattie, comprese la tubercolosi e l’Aids, mancano di istruzione e soffrono la fame”, ha continuato il Vescovo di Roma.

“Denutrizione e malnutrizione, aggravate da preoccupanti carenze sanitarie, continuano ad essere causa quotidiana di morte per non pochi di questi piccoli, privi persino del minimo indispensabile per sopravvivere”, ha commentato il Papa.

Giovanni Paolo II ha denunciato l’utilizzo di bambini e adolescenti, “vittime di un’orribile forma di violenza”, come soldati “arruolati per combattere nei cosiddetti conflitti dimenticati".

“Subiscono di fatto una duplice scandalosa aggressione: - ha sottolineato il Pontefice - li si rende vittime e al tempo stesso protagonisti della guerra, travolgendoli nell’odio degli adulti. Privati di tutto, vedono il loro futuro minacciato da un incubo difficile da allontanare”.

Il Santo Padre ha concluso affidando alla Vergine Madre di Dio i bambini in difficoltà e rilevando che “il tempo quaresimale spinge i cristiani ad un’accoglienza più generosa” e ad “interventi coraggiosi a favore dell’infanzia a rischio e abbandonata”.

Al termine dell’Angelus il Santo Padre ha infine dato appuntamento ai giovani di Roma e del Lazio per giovedì prossimo, 1° aprile, alle ore 17,00, in Piazza San Pietro: “Ci prepareremo alla Domenica delle Palme, Giornata Mondiale della Gioventù, pregando e facendo festa insieme”.