ACIREALE, lunedì, 1 ottobre 2012 (ZENIT.org) - In occasione della beatificazione di padre Gabriele Allegra, avvenuta sabato 29 settembre ad Acireale (CT), sua nipote, suor Agata Allegra, ha dato la seguente testimonianza, che pubblichiamo di seguito.
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Buona sera a tutti!
Sono molto emozionata e contenta di essere stata invitata dal parroco, Don Orazio, ad esprimere un pensiero su Padre Gabriele e sulla grazia della beatificazione, dono di Dio che riempie di gioia il cuore di tutta la famiglia, ma anche di ogni singola persona che l’ha conosciuto e di un’intera comunità che lo ama e che ha pregato tanto affinché questo giorno di festa arrivasse al più presto.
Desidero, innanzitutto, ringraziare a nome di tutta la famiglia quanti si sono avvicinati con cuore sincero alla nostra felicità per questo momento tanto atteso : il parroco, i frati Francescani e tutte le persone che ci hanno manifestato la loro gioia.
Di lui, sappiamo tutti, che era un grande studioso, poliglotta, un uomo d’intelligenza fuori dal comune, un santo sacerdote. Ma quello che mi torna in mente e nel cuore di lui è la tenerezza, l’amore di zio che aveva per noi. L’ho conosciuto per la prima volta quando avevo otto anni. Egli era di ritorno dalla Cina, e ricordo la grande confusione di persone che c’era a casa della nonna; tutti lì perché volevano vederlo, parlargli, avere da lui una benedizione. Io, piccolina, ero impaziente di rimanere sola con lui ed i miei cari..
Aveva sempre una parola buona per tutti, uno sguardo di amorevole conforto, una carezza, una preghiera per tutti.
Lo rividi qualche anno dopo, quando tornò dalla Cina, avevo dodici o tredici anni. Ricordo sempre quella sua presenza forte e profonda nelle nostre vite, anche se svolgeva la sua missione a migliaia di chilometri di distanza. Per tutta la mia vita ho sentito il suo amore accanto a me. Mi è stato vicino con la sua corrispondenza fittissima. Nonostante i suoi molti impegni, mai lasciava qualcuno senza risposta. Scriveva, rispondeva pazientemente a tutti. Ho avuto la gioia di ricevere ben cento lettere da lui e di sentire sempre vicina la sua guida nella mia scelta di vita e durante il noviziato. So con quanto amore seguiva ciascuno di noi e ci consigliava con discrezione.
Oggi, il cuore è pieno di gioia per questo annuncio di festa.
Giovanni Paolo II, firmò la sua beatificazione il 23 aprile del 2002; zio Gabriele è già beato da dieci anni ma, finalmente, possiamo scendere in piazza a condividere questa gioia con tutti.
Penso alle persone che non ci sono più, che avrebbero desiderato vivere questo giorno, soprattutto alla sorella, Sr Paola, che ha tanto pregato per i cristiani della Cina. Ora, certamente, vive con lui dal cielo questo momento che ci riempie il cuore della grazia di Dio, di un regalo che ci spinge a fare tanto bene nel suo nome e a farlo con gioia come ha fatto lui per tuttala vita. Lasua beatificazione deve spronarci a vivere come lui, che diceva sempre : “ Vivi nella gioia che è mezza santità ! ! ! “
Ed ora vi lascio un pensiero che è proprio di Padre Gabriele. Egli lo scrisse a me, in occasione di un mio trasferimento di comunità : “ Agatina, Gesù Bambino, guardava negli occhi la Madre Immacolata, vi leggeva la volontà di Dio e la compiva generosamente, fa’ anche tu così…”
L’ Amore si dona, l’egoismo prende tutto per sé.