Con l’articolo di fondo intitolato “Una foto e i valori di un paese” il nuovo direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana si è presentato giovedì 7 maggio ai lettori. La concomitanza con l’avvio dell’Expo 2015 di Milano, gli scontri e le devastazioni di sabato 2 maggio nel capoluogo lombardo causate dagli estremisti di no-Expo e la reazione dei cittadini meneghini che hanno deciso di ripulire immediatamente la loro città, sono stati il punto di partenza dell’editoriale di Fontana e la rappresentazione manifesta della volontà di essere portavoce di quella parte di nazione che guarda al futuro e difende operosamente i propri diritti ed i luoghi della propria quotidianità.

Più avanti, in due passaggi, Fontana si rivolge ai lettori del Corriere della Sera, non solo come gli acquirenti delle copie in edicola ma come quel più vasto mondo che attraverso la Rete e strumenti quali computer, tablet, smartphone, accede all’informazione di quello che da decenni, viene celebrato come il “giornale istituzione”, confermando così la caduta del confine tra forma cartacea e forma digitale (1).

Se questo è il legame con l’oggi, che lega tradizione e innovazione, Luciano Fontana si segnala però, anche come il direttore il cui luogo di nascita (Frosinone), si colloca al di fuori di quella che è stata una tradizione degli ultimi decenni di direzione del Corriere, tradizione che vuole la città natale dei direttori, collocata geograficamente partendo da Roma verso nord, sostanzialmente nelle grandi città, se non addirittura all’estero.

Alfio Russo, nato a Giarre in Sicilia e che ha lasciato la direzione del Corriere nel febbraio del 1968, è stato, infatti, l’ultimo direttore nato in una piccola città del Sud. Da allora, si sono succeduti direttori nati a Milano (Franco Di Bella, Paolo Mieli e Ferruccio de Bortoli), a Roma (Stefano Folli), a Venezia (Piero Ostellino), a Genova (Piero Ottone), a Firenze (Giovanni Spadolini) a Piacenza (Alberto Cavallari), a Mosca (Ugo Stille).

Paolo Mieli e Ferruccio de Bertoli, con la loro doppia direzione (2) hanno di fatto accompagnato la vita sociale, economica e culturale, negli oltre venti anni della, cosiddetta, Seconda Repubblica.

Ora, si è in questa fase politica di passaggio, che vede l’Italia indirizzarsi verso la Terza Repubblica (se si compiranno le riforme istituzionali) e, dal punto di vista sociale, economico e culturale, il doppio evento Expo 2015 – Giubileo 2016, che ha messo al centro temi a grande impatto solidale, come l’alimentazione, la nutrizione, la misericordia.       

Scrive Fontana, nei passaggi conclusivi del suo editoriale: “La Rete è un distributore frastornante di informazioni (qualche volta vere, altre volte false) e di opinioni spesso urlate con rabbia o colpevole inconsapevolezza. Chi leggerà un articolo del Corriere sarà sempre certo che dietro c’è un lavoro professionale, affidabile e verificato”.

La provenienza geografica e formativa di Fontana e la sua attenzione rivolta, nelle prime frasi, a tutti quei cittadini che hanno ripulito il loro piccolo ma fondamentale vissuto, possono essere un auspicio per porre sempre più attenzione verso chi, ha meno voce.  

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NOTE

[1] Per un contributo sul rapporto tra informazione online e cartacea, può essere consultata l’edizione di ZENIT del 28 marzo 2015 con un intervento intitolato Il “press divide”, sempre più italiani perdono il contatto con i mezzi a stampa