La Carità è prima di tutto Amore di Dio, ed in secondo luogo, ma inseparabilmente, Amore del Prossimo. La Carità include l’Amore di sé ma è l’antitesi del Narcisismo; mentre il Narcisismo consiste nell’Amarsi secondo la Carne e per se stessi al di fuori di Dio, la Carità consiste, al contrario, nell’Amarsi Spiritualmente, cioè in Dio ed in vista di Dio. Il Narcisismo è attaccamento dell’Essere Umano al suo Io ripiegato su se stesso, che esclude Dio; al contrario la Carità è apertura totale a Dio ed al nostro Sé. E’ solo nella misura in cui l’Essere Umano si ama veramente che egli può amare il suo fratello.

La Carità riguardo al prossimo può essere brevemente definita come l’Amore di tutti gli Esseri Umani senza eccezione ed in modo uguale. Il Comandamento di Amare i propri nemici sottolinea questo carattere Universale della Carità; è in ciò il segno distintivo della Carità Cristiana. Amare in ugual modo tutti gli Esseri Umani suppone non solo che non si escluda nessuno e che si ami costantemente ciascuno, ma anche che tutti siano amati costantemente con la stessa intensità.

Il 1° Fondamento dell’Amore del Prossimo è l’imitazione di Dio, per quanto possibile all’Essere Umano. Il fatto che la Carità Perfetta consista nell’Amare tutti gli Esseri Umani allo stesso modo ha il suo fondamento nel fatto che Dio ama tutti gli Esseri Umani senza eccezione ed allo stesso modo. Amate i vostri nemici e non solo quelli che vi amano, raccomanda Gesù il Cristo, “affinché siate figli del Padre vostro che è nei Cieli, il quale fa sorgere il suo Sole sui cattivi come sui buoni e fa piovere sui giusti come sugli empi”.

Un’altra ragione per la quale la Carità Perfetta ama tutti gli Esseri Umani in egual misura è che tutti gli Esseri Umani sono essenzialmente uguali ed hanno la stessa natura. Questa Essenza Spirituale che determina l’unità fondamentale del genere umano è l’Immagine di Dio, la quale costituisce e definisce la Natura Umana. Ecco perché Amare il Prossimo è Amare Dio presente nel prossimo per la sua Immagine. La Carità consiste nell’Amare il Prossimo in Dio, ma nello stesso tempo Dio nel prossimo. Questo vuol dire che l’Amore del Prossimo non ha valore che in riferimento all’Amore di Dio.

L’Amore di Dio non può essere ridotto ad un sentimento, così come ci ricorda il Cristo: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il Cuore, con tutta la tua Anima, con tutta la tua Mente e con tutta la tua Forza”. L’Amore di Dio consiste essenzialmente nel compiere la sua Volontà e pertanto nel praticare i suoi Comandamenti. Ne segue che è conformandosi ai Precetti Divini che l’Essere Umano acquista la Carità poiché proprio quello è il fine della Pratica dei Comandamenti: purificarsi dai Vizi ed acquisire le Virtù.

La Carità dell’Essere Umano cresce a misura della sua Purezza e della sua Impassibilità e raggiunge la Perfezione quando egli diviene del tutto puro ed impassibile. Poiché tutti i Vizi sono nati dal fatto che l’Essere Umano si è allontanato da Dio per attaccarsi a se stesso ed al mondo, e costituiscono le modalità di questo attaccamento, è evidente che la Carità, la quale è attaccamento a Dio, non è possibile se non nella misura in cui l’Essere Umano si purifica dai Vizi e si distacca da sé e dal mondo.

La rinuncia assoluta a se stessi ed al mondo non sono solo la condizione dell’Amore di Dio: lo sono anche per l’Amore del Prossimo. E’ solo quando l’Essere Umano si è purificato da ogni Vizio che  può amare il prossimo di un amore spirituale. Fintanto che l’Essere Umano non è impassibile, è incapace di considerare il prossimo nella sua vera realtà; è solo quando egli è impassibile che può vederlo in Dio.

Non bisogna dimenticare che la Carità, come tutte le Virtù, di cui essa è la sintesi ed il coronamento, è un dono di Dio all’Essere Umano, una Grazia di cui lo Spirito è il donatore. Per ricevere questo dono, l’Essere Umano deve tendere verso di esso con tutte le sue forze, aprirsi ad esso con tutte le sue forze ed essere degno di riceverlo. Quindi la Carità risulta una sinergia tra la Grazia e lo Sforzo Umano.

In questo Sforzo Ascetico la Preghiera svolge un ruolo di primo piano. E’ in risposta alla sua Preghiera, legata alla Pratica degli altri Comandamenti, che l’Essere Umano riceve da Dio il dono della Carità. E’ per mezzo della Preghiera che l’Amore si rivela a lui, e ciò tanto più quanto la sua Preghiera è Pura. E’ attraverso la Preghiera che l’amore del prossimo, che è di Dio, cresce e si fortifica. E’ infine attraverso la Preghiera che questo amore si manifesta a tal punto che si può definire l’Amore come Preghiera Pura e Continua. Nella Preghiera Pura, l’Essere Umano è purificato da ogni attaccamento vizioso al Mondo e può unirsi pienamente a Dio, perché essa costituisce un modo privilegiato di Relazione e d’Unione a Dio.

Lo Sforzo Ascetico e la Grazia consentono all’Anima di svilupparsi dal suo Stato Iniziale fino allo Stato di Perfezione. Nell’acquisto della Carità si realizza la guarigione spirituale dell’Essere Umano, e ciò a tutti i livelli, poiché la Carità coinvolge l’Essere Umano in tutto il suo essere. La Carità perfeziona l’edificio dell’Essere Umano Spirituale e gli permette di raggiungere la sua piena statura di Uomo adulto in Cristo. La Carità infine Deifica l’Essere Umano, poiché Dio è Amore.

Marco Marchetti è psicoterapeuta, psicologo e scrittore