di E. Christian Brugger*
WASHINGTON, D.C., domenica, 29 agosto 2010 (ZENIT.org).- Il 13 agosto, la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti, ha reso noto di aver approvato un nuovo “contraccettivo di emergenza” chiamato Ella. Il suo concorrente, Plan B, afferma di “prevenire” la gravidanza fino a 72 ore (3 giorni) dopo il rapporto. Ella invece vanta 120 ore (5 giorni) di efficacia post-coitale. Il farmaco è prodotto dalla casa farmaceutica di Parigi HRA Pharma e sarà commercializzato dalla Watson Pharmaceuticals di Morristown, nel New Jersey. I consiglieri della FDA hanno votato all’unanimità in favore del prodotto.
Gli attivisti pro-vita sono abituati alle subdole tattiche degli abortisti. Ma i nuovi confini a cui si è spinta la FDA con la sua recente approvazione metterà alla prova la loro pazienza. Il segreto che i fautori di Ella non vogliono divulgare è questo: dal punto di vista farmacologico, Ella non è un contraccettivo di emergenza (emergency contraceptive - EC), ma è un farmaco abortivo.
I contraccettivi chimici, sia di lungo termine, sia quelli d’emergenza, usano una versione sintetica dell’ormone progestinico. Questo progestinico ha effetti simili al progesterone, che regola il ciclo mestruale e mantiene la gravidanza. Il progestinico (da solo, o in combinazione con l’estrogeno) può evitare l’ovulazione e questa è la sua principale caratteristica contraccettiva. Il progestinico più comune negli EC è il levonorgestrel, principio attivo di diversi prodotti simili come Plan B, Escapell, Levonell, NorLevo e Next Choice [1]. La FDA, invece, considera Ella alla stregua di un contraccettivo di emergenza, arrivando a paragonarlo al levonorgestrel [2].
Ma Ella (il cui nome generico è ulipristal acetate) non è un progestinico sintetico che mima l’azione del progesterone. Il comunicato stampa della FDA conferma chiaramente che Ella è un “antagonista del progesterone” [3]. A differenza dei progestinici, gli antagonisti del progesterone bloccano l’azione del progesterone. La sostanza si lega ai recettori del progesterone, escludendolo e quindi eliminandone l’attività. Poiché il progesterone è necessario per favorire e conservare un ambiente uterino che sia ospitale alla vita embrionale, la sua soppressione produce esattamente il contrario. L’altro noto farmaco che inibisce l’azione del progesterone è la pillola abortiva RU-486 (nome generico mifepristone).
La nota della FDA insiste nel dire che l’azione di Ella è contraccettiva e non abortiva, dichiarando che: “Ella non è indicato per porre termine ad una gravidanza in atto” [4]. Sebbene sia vero che l’antagonista del progesterone possa prevenire l’ovulazione, il suo principale contributo all’industria della pianificazione familiare è ed è stata la sua azione di farmaco abortivo. Ciò risulta chiaramente dalla letteratura scientifica che risale agli anni Ottanta [5]. Privato della nutriente parete uterina, l’embrione muore d’inedia. Per quanto si cerchi di presentarlo come “contraccettivo”, l’antagonista del progesterone è un farmaco abortivo.
Per “gravidanza”, la FDA ovviamente intende solo il periodo successivo all’impianto, utilizzando la definizione di gravidanza adottata dall’American College (ora “Congress”) di Ostetrici e Ginecologi, dal Guttmacher Institut e da Planned Parenthook (ACOG): “Si considera iniziata la gravidanza solo quando l’impianto sia completato”) [6]. La “interruzione di gravidanza” quindi non comprende l’uccisione dell’embrione precedente all’impianto.
Inizia a chiarirsi il quadro? Se l’uccisione non è una “interruzione di gravidanza”, allora potrà non essere esclusa dal finanziamento pubblico secondo l’Emendamento Hyde. Quindi Ella, a differenza della RU-486, potrà eludere le restrizioni federali al finanziamento dell’aborto.
Inoltre, sebbene la maggior parte delle norme contenute nel piano sanitario del presidente Barack Obama entreranno in vigore tra diversi anni, una manciata di queste saranno efficaci già dal settembre prossimo. Tra queste vi è la richiesta che tutti i nuovi programmi privati (ovvero solo quelli avviati o modificati dopo il 22 settembre 2010) devono prevedere determinati trattamenti e controlli “preventivi” per le donne e per i bambini. Le disposizioni finali su ciò che dovrà essere considerato “preventivo” si stanno scrivendo ora e saranno rese note nel mese prossimo. Ma i “servizi di pianificazione familiare” sono già elencati tra questi. Se Ella continuerà ad essere considerato un EC, vi è una forte probabilità che sarà compreso nel finanziamento obbligatorio dei servizi preventivi per la donna.
In altre parole, i fondi pubblici federali potranno finanziare gli aborti procurati da Ella e le assicurazioni sanitarie private saranno costrette a rimborsare il costo di questo farmaco. [7]
Difetti di nascita
Ella provoca malformazioni nei bambini che sopravvivono all’assunzione del farmaco da parte della madre? Non lo sappiamo. Sorprendentemente la FDA, pur consapevole della stretta parentela farmacologica con la RU-486, non ha svolto alcuno studio controllato sugli effetti di Ella su un embrione impiantato o su un feto. Uno dei componenti del comitato consultivo della FDA ha persino raccomandato di non svolgere studi di questo tipo, sostenendo che l’esito sarebbe “distorto” dalla maggiore propensione delle donne a riportare i casi problematici rispetto ai casi senza problemi [8]. (Dove è finita la fiducia nelle donne?)
Negli studi sugli animali, invece, la FDA ha riferito che il 100% dei topi con gravidanze confermate e il 50% dei topi incinti hanno abortito a causa dell’assunzione di Ella [9]. Coerentemente, l’illustrazione del prodotto avverte di evitarne l’assunzione da parte delle donne con gravidanza confermata. Sebbene non sia stata osservata alcuna malformazione nei topi che sono sopravvissuti agli effetti del farmaco, non vi sono dubbi che Ella comporti rischi gravi ai feti in gestazione.
La questione empirica se i contraccettivi d’emergenza a base di progestinici come Plan-B talvolta agiscano da abortivi è ancora fortemente discussa; allo stesso modo lo è anche la discussione etica, tra i bioeticisti cattolici, se possano essere utilizzati in casi di violenza sessuale [10]. Ma le prove sugli effetti abortivi dei farmaci con antagonisti del progesterone come Ella è dirimente. La questione empirica è chiara, così come lo è anche la questione etica.
Note
[1] Levonogestrel è il principio attivo contenuto anche nel contraccettivo intrauterino Mirena e degli impianti contraccettivi Norplant e Jadelle.
[3] www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncements/ucm222428.htm
[4] www.accessdata.fda.gov/drugsatfda_docs/label/2010/022474s000lbl.pdf; si veda la sezione 5.1.
[5] Nieman, et al., "The Progesterone Antagonist RU 486," New England Journal of Medicine, vol. 316, n. 4 (22 gennaio 1987), 187-191; cfr. anche Marie Hilliard, "Ulipristal and Catholic Hospitals", Ethics & Medics, vol. 35, n. 9 (Sett. 2010), p. 2, soprattutto le note nn. 13-15.
[6] Cit. in Rachel B. Gold, "The Implications of Defining When a Woman Is Pregnant", The Guttmacher Report on Public Policy, vol. 8, n. 2 (maggio 2005), 8; cfr. anche www.plannedparenthood.org/health-topics/pregnancy/how-pregnancy-happens-4252.htm
[7] Ringrazio J. Margaret Datiles, Esq, per aver fornito questa informazione su Ella e il programma di riforma sanitaria del presidente Barack Obama.
[8] www.cwfa.org/printerfriendly.asp?id=19109&department=cwa&categoryid=life
[9] www.accessdata.fda.gov/drugsatfda_docs/label/2010/022474s000lbl.pdf; cfr. sezione 8.1
[10] Per chi è interessato al dialogo accademico tra i bioeticisti cattolici, si veda il capitolo undici dedicato al dibattito nel 2009 Catholic Health Care Ethics Manual, pubblicato dal National Catholic Bioethics Center di Philadelphia.
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*E. Christian Brugger è senior fellow di Etica, presso la Culture of Life Foundation, ed è associate professor di Teologia morale presso il Seminario teologico St. John Vianney a Denver, nel Colorado. Ha ottenuto il suo PhD a Oxford nel 2000.