Si è svolta ieri la prima riunione del neonato Comitato Scientifico delCortile dei Gentili, l'iniziativa nata in seno al Pontificio Consiglio per la Cultura per il dialogo tra credenti e non credenti. A far da cornice all’incontro - riferisce il sito del Cortile - l’incantevole Stanza della Segnatura dei Musei Vaticani, dove è custodita l’imponente "Scuola di Atene" di Raffaello.
Ad introdurre la riunione - alla quale era presente il predidente del Dicastero per la Cultura, il cardinale Gianfranco Ravasi - è stato l’onorevole Giuliano Amato, presidente della Fondazione, che ha ricordato a tutti i presenti lo scopo primario del Cortile dei Gentili, ovvero stimolare l’incontro tra credenti e non credenti al fine di ricostruire quel tessuto collettivo in cui sia fondamentale l’accettazione dell’altro. E la ragione del Comitato Scientifico è proprio quella di individuare i temi su cui queste due “categorie” possano dialogare e trovare un linguaggio comune.
E' seguito un breve intervento della senatrice Elena Cattaneo, che ha affermato come sia importante collegare la scienza alla condivisione, mentre la giornalista Monica Maggioni ha sottolineato come, in una fase storica in cui la religione è diventata un pretesto di guerre, una struttura come il Cortile, che ha come missione peculiare la chiamata al confronto, debba evidenziare in maniera particolare ciò che ci unisce e non ciò che ci divide.
Da parte sua, il docente di diritto privato Paolo Zatti ha parlato di "coraggio di credere" inteso come "dar valore a qualcosa", evidenziato l’urgenza di trovare un terreno di condivisione tra credenti e non per comprendere il “male”. Il dottor Giuseppe Renato Gristina, coordinatore della commissione bioetica della SIAARTI, ha raccontato invece come nel suo mestiere assista quotidianamente alla mancanza di speranza e come la sua missione, alla luce di questo, sia individuare ciò che la scienza può fare per le persone.
La professoressa Nadia Urbinati ha riconosciuto invece un limite anche alla tolleranza e di conseguenza al dialogo: "Porre un limite alla stessa tolleranza - ha detto - significa darle valore, trasformarla in virtù". E il dialogo va coltivato ed educato in quest’ottica.
Per Alessandro Barbano, giornalista e scrittore, è importante ridefinire il concetto di pace, per un credente e per un ateo, analizzando come sia mutato il senso di pace dinanzi a un nuovo concetto di guerra non più caratterizzata dall'uso delle armi. Infine Enrico Letta, chiedendosi cosa il Cortile dei Gentili possa dare in più in questo tempo contraddistinto da una connessione costante e un sovraccarico di informazioni che ci rende incapaci di scegliere, ha risposto che deve operare un redistribuzione di gravitas, autorevolezza, capacità di scegliere, tra credenti e non.