Il 7 dicembre, alle ore 16, presso la Sala Consiliare del Comune di Cave in provincia di Roma si terrà la Conferenza di presentazione che precederà l’Inaugurazione del Museo “Lorenzo Ferri”. Ad un anno esatto dalla inaugurazione del Presepe Monumentale, l’Amministrazione Comunale e la città di Cave rendono omaggio al Maestro Ferri, autore non solo di importanti dipinti e sculture realizzate in Italia ed in altre nazioni (come, e non solo, Argentina, Irlanda, Indonesia, Libia), ma anche appassionato e brillante studioso della Sindone, del Cenacolo e della Divina Commedia (1).

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco Massimo Umbertini e dell’Assessore alla Cultura Silvia Mancini interverranno i tre eredi di Lorenzo Ferri, e cioè Giuseppe Ferri, architetto del Museo, e poi Pietro e Luce Ferri rispettivamente presidente dell’associazione Lorenzo Ferri e biografa del Maestro. Nutrita anche la partecipazione di storici dell’arte, come Vitaliano Tiberia, Harula Economopoulos e Pietro Graziani. Infine, Valeria Romano e Tiziano Cinti porteranno le loro esperienze e progetti in qualità di Direttore del Museo Civico di Cave e di Coordinatore del Sistema Museale dei Monti Prenestini.

A seguire, alle ore 17.00, l’apertura dello spazio museale vero e proprio presso l’ex Ospedale Mattei in via Cavour, 27 dove vi si potrà accedere liberamente e dove saranno avviate le visite guidate.

Nel 2002, in occasione del centenario della nascita dell’artista (2), i figli con la collaborazione delle Edizioni Kappa diedero vita alla pubblicazione “Lorenzo Ferri – Il Maestro, lo Scultore, il Pittore, lo Studioso”. Da questa traiamo due riflessioni per ricordare come intendeva Ferri il ruolo dell’artista e della bellezza artistica (3).

“Artista è uomo di fede che sa di avere un’alta missione da adempiere nel mondo: far conoscere all’umanità gli alti ideali che deve raggiungere per superare i miserabili confini della materia”. E ancora: “Se dunque la bellezza è racchiusa allo stato puro, l’essere umano più sarà spirituale e più troverà godimento nella contemplazione di opere create da esseri spirituali”.

Ad oltre trenta anni dalla donazione delle opere di Ferri alla città di Cave, la loro sistemazione definitiva in uno spazio museale permetterà di aprire una nuova pagina nella fruizione della cultura di questa cittadina e rendere tangibile l’affermazione dell’antropologo Arjun Appadurai (4): “C’è sempre il rischio che le fonti locali di cultura siano sommerse dalle più grandi industrie di produzione culturale, che hanno la capacità di saturare la coscienza popolare. Abbiamo perciò bisogno di impegnarci per far accedere alla diffusione globale anche le voci e le culture locali, popolari e autonome”.

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NOTE

1) Per un approfondimento sulla figura di Lorenzo Ferri si può consultare l’edizione di Zenit del 6 dicembre 2012 con un articolo intitolato “Il Presepe Monumentale del maestro Lorenzo Ferri”.

2) Ferri nasce a Mercato Saraceno in provincia di Forlì nel 1902 e muore improvvisamente, stroncato da un infarto, nel febbraio del 1975. Vissuto a Roma per moltissimi anni, si ricorda il suo studio nel quartiere Monteverde di Roma, in via Cavallotti.

3) Tratte da “Scritti sull’arte” del 1939.

4) L’intervista all’antropologo statunitense di origine indiana si trova nel secondo numero del 2013 del periodico MadreLingua, edito dalla Società Dante Alighieri in collaborazione con L’ISTAT e con la rivista di geopolitica Limes. Può esserne effettuato il download sul sito www.ladante.it.