ROMA, giovedì, 21 giugno 2012 (ZENIT.org).- Oggi, 21 giugno 2012, alle ore 11.30, nella Sala dei Trattati del Palazzo Apostolico, Sua Eminenza il Sig. Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, e Sua Eccellenza il Sig. Filip Vujanović, Presidente del Montenegro, hanno proceduto allo Scambio degli Strumenti di Ratifica dell'Accordo di Base tra la Santa Sede e il Montenegro, firmato in Vaticano il 24 giugno 2011. Erano presenti alla solenne cerimonia:
da parte della Santa Sede: l’Ecc.mo Mons. Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati; Mons. Fortunatus Nwachukwu, Capo dell’Ufficio del Protocollo della Segreteria di Stato; Mons. Lech Piechota; Mons. Roberto Lucchini; Mons. Henryk M. Jagodziński e il Rev.do Miroslav Vidović;
da parte del Montenegro: la Sig.ra Svetlana Vujanović, Consorte del Presidente; S.E. il Sig. Antun Sbutega, Ambasciatore del Montenegro presso la Santa Sede; la Sig.ra Ranka Mitrović, Capo del Gabinetto del Presidente; la Sig.ra Sonja Tomović-Šundić, Consigliere del Presidente; il Sig. Luka Ivanović, Consigliere del Presidente.
L’Accordo di Base tra la Santa Sede e il Montenegro è entrato in vigore il giorno dello scambio degli Strumenti di Ratifica, a norma dell’articolo 21 dell’Accordo medesimo.
Nel corso della cerimonia il Cardinale Segretario di Stato ha rivolto ai presenti un breve indirizzo, che pubblichiamo di seguito:
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Signor Presidente, Eccellenze, Signore e Signori,
L’importanza di questa solenne cerimonia dello Scambio degli Strumenti di Ratifica è evidente: con essa entrerà in vigore l’Accordo di Base firmato in Vaticano il 24 giugno 2011, mediante il quale sono state definite alcune disposizioni d’interesse comune per la vita e l’attività della Comunità cattolica del Montenegro.
Oggi è un giorno assai significativo per le relazioni tra la Santa Sede e il Montenegro, perché con questo solenne atto viene portato a compimento l’iter negoziale avviato due anni fa per la stipulazione di un Accordo di Base, che sancisse le eccellenti relazioni tra due alte Parti contraenti, collegandosi idealmente alla Convenzione del 1886 tra Leone XIII e Nicolò I, Principe di Montenegro.
Ho ancor vivo il ricordo della Visita in Vaticano del Primo Ministro Igor Lukšić, allorché lo scorso anno firmammo insieme il testo dell’Accordo di Base. Come allora, sono lieto di accogliere oggi Vostra Eccellenza, che di questo Accordo non solo è stato illuminato sostenitore, ma anche colui che per primo ha suggerito in sede istituzionale la sua stipulazione.
Signor Presidente,
La ringrazio per i nobili sentimenti che ha voluto esprimere oggi. Anche noi siamo convinti che l’esercizio della libertà religiosa di ogni singolo cittadino e delle Comunità religiose in un quadro legale appartiene ai presupposti irrinunciabili della odierna cultura occidentale ed è condizione indispensabile per la tutela dei diritti umani in ogni latitudine del pianeta.
A motivo di ciò, siamo persuasi che la retta applicazione di quanto è stato pattuito andrà pure nell’interesse del Montenegro, perché - oltre ad offrire un’immagine positiva a livello internazionale - contribuirà al superamento dei problemi ereditati dal passato, ed alla costruzione di un futuro migliore: un futuro di rispetto reciproco e di collaborazione tra le Comunità religiose e le Autorità civili, di piena armonia tra i popoli e le religioni del Paese.
A questo riguardo, mi consenta di riaffermare una volta di più che assolutamente non è nelle intenzioni della Santa Sede di ricercare privilegi per la Comunità cattolica con questo Accordo. Il motivo che ci ha indotti ad accogliere il desiderio di Vostra Eccellenza e delle più alte Autorità montenegrine era ed è quello di definire il quadro giuridico dell’attività della Chiesa cattolica e i suoi rapporti con le Autorità civili. E non può che essere per il bene comune del Paese. Ciò sembrava opportuno e anzi necessario, nel nuovo contesto politico e sociale del Montenegro, dopo le epocali trasformazioni degli ultimi anni.
Siamo lieti di costatare che ciò sia stato ben compreso non solo dalle Autorità, ma anche da vasti settori dell’opinione pubblica. E altrettanto gioiamo nell’apprendere che ora si intende guardare ai principi su cui si basa questo Accordo come modello per le relazioni con le altre Comunità religiose.
Signor Presidente,
L’Accordo di Base prevede anche il ricorso ad una Commissione Mista, composta da rappresentanti delle due Parti, per favorirne l’applicazione. A nostro avviso tale Commissione sarà utile a mantenere vivo lo spirito di collaborazione che ha contraddistinto l’iter negoziale. Da parte mia, posso assicurarLe che la Santa Sede non cesserà di prestare un’attenzione privilegiata alle questioni che si presentassero in questo comune cammino, desiderosa che il contributo della Comunità cattolica continui ad arricchire l’insieme del Montenegro.
Signor Presidente, Eccellenze, Signore e Signori,
A nome della Santa Sede, desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla stipulazione di questo Accordo. Il mio pensiero va in particolare al Ministero degli Affari Esteri e dell’Integrazione Europea e all’Ufficio del Primo Ministro, come pure ai solerti Collaboratori della Segreteria di Stato di Sua Santità. Una parola di particolare gratitudine ritengo doveroso esprimere per l’Ambasciatore di Montenegro, S.E. il Sig. Antun Sbutega, e per l’allora Nunzio Apostolico in Montenegro, l’Ecc.mo Mons. Alessandro D’Errico, che hanno seguito e coordinato le varie fasi negoziali con grande zelo e competenza.
Il nostro augurio è che l’attuazione delle disposizioni del presente trattato internazionale giovi alla pacifica convivenza e allo sviluppo integrale del Paese, e aiuti la Comunità cattolica locale nell’adempimento della sua missione, a beneficio dell’intera popolazione del Montenegro.
Grazie!