“Siate un sostegno per i giovani pellegrini che arriveranno stanchi dai loro piccoli problemi quotidiani. Il vostro sorriso sia un incoraggiamento e la testimonianza che anche il tempo della fatica avrà una fine e in fondo della strada c’è Gesù che ci attende”. E’ con questo incoraggiamento agli oltre 150 volontari italiani che ieri mattina a Rio de Janeiro, monsignor Mariano Crociata segretario generale della conferenza episcopale italiana, ha inaugurato Casa Italia, che resterà aperta per tutta la durata delle Giornate mondiali della Gioventù.
“Il vostro servizio - ha continuato il presule - deve essere guidato tre parole chiave: un accoglienza verso chi arriva sempre cordiale, li dovete far sentire a casa; la testimonianza, chi cerca il vostro aiuto deve vedere in voi già il messaggio di questa Gmg, “Andate e fate discepoli tutti i popoli”, perché il vostro è un servizio di apostolato.
E infine uno sguardo aperto verso il futuro, la vostra Gmg non deve finire la prossima settimana, ma fin da ora dovete pensare a come continuare e trasmettere agli altri questa esperienza che state vivendo qui”.
E a Casa Italia, i giovani pellegrini che stanno arrivando in queste ore nella città carioca, troveranno un benvenuto festoso e tutte quelle informazioni utili per potersi muovere serenamente in una metropoli come Rio.
“Quando si arriva in un posto nuovo - spiega Don Michele Falabretti responsabile del Servizio nazionale di Pastorale Giovanile della CEI - bisogna abituarsi a nuove geografie, e soprattutto all’inizio non è facile. Una casa risponde ai bisogni primari, e noi vorremmo che Casa Italia divenisse proprio ciò per gli italiani: qui possono trovare indicazioni su dove dormire e mangiare, come muoversi con i trasporti per raggiungere i vari luoghi dove si svolgeranno i diversi eventi della Gmg, come le catechesi e la Festa degli italiani. Ma tutto ciò è possibile solo grazie alla presenza di questi meravigliosi ragazzi che hanno deciso mettersi, per queste giornate al servizio del prossimo”.
E a Casa Italia sono circa 30 i ragazzi del Servizio nazionale di Pastorale Giovanile, che prestano il loro aiuto.
“Per me - racconta Francesca, che viene dalla diocesi di Perugia - è la prima volta che vivo questa esperienza. Sarà una Gmg diversa dalle altre che ho vissuto, perché metti a disposizione degli altri il tuo tempo e la tua fatica. E’ un esperienza di gioia nel dare non solo nel ricevere”
E c’è anche chi ha già partecipato e ha deciso di tornare , come Fabio un giovane della diocesi di Roma
“Quando fai un esperienza così forte come la nostra - racconta - è facile che nascano anche delle amicizie profonde. Da Madrid mi sono portato a casa tante nuove conoscenze e con molti i loro ci sentiamo ancora. C’è qualcosa di speciale che ti lega. Durante queste giornate si diventa un pò una grande famiglia si sta insieme molte ore durante la giornata e ci si aiuta a superare le difficoltà, i momenti di sconforto che possono esserci, si cammina insieme insomma!”
E anche i numerosissimi giornalisti che stanno arrivando da ogni parte del mondo, saranno assistiti in queste giornate dai volontari. “Io sono una volontaria internazionale - spiega Giulia, che viene da Padova ed è stata assegnata presso il Media Center di Copacabana - e in questi giorni il mio compito sarà di accogliere i giornalisti, aiutarli nelle difficoltà tecniche e se è necessario darò una mano con le traduzioni durante le interviste. Sono molto contenta di essere stata assegnata qui, e chissà se un giorno tornerò anche io alla Gmg magari come inviata di qualche testata!”