Quale atteggiamento assume l’Unione europea dinanzi a quei programmi sperimentali, diffusi negli Stati Uniti, che prevedono la nascita di una vita umana mediante una macchina e non attraverso la natura? Se lo chiede l’onorevole Cristiana Muscardini, del Gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei.

Nella sua interrogazione, la Muscardini rivela che la genetista britannica Aarathi Prasad ha scritto in un saggio dal titolo “Storia naturale del concepimento. Come la scienza può cambiare le regole del sesso”, che “con la scienza sarà possibile fare figli senza ricorrere al sesso e senza dovere portare avanti la gestazione, grazie all’utilizzo di un ‘utero artificiale esterno’”.

L’ipotesi, aggiunge l’europarlamentare italiana, “fa rabbrividire al solo pensiero, portata avanti con furore ideologico dalla scienziata sostenitrice dei ‘parti verginali’”. La stessa Prasad sostiene inoltre l’ideologia gender infarcendola di retorica, giacché afferma che “i ruoli sessuati assegnati in base al genere sono stati usati per opprimere le donne e giustificare i pregiudizi contro gli omosessuali”.

E non ci si ferma alla sola teoria, Oltreoceano si stanno compiendo passi concreti per trasformare queste folli suggestioni in realtà. La Muscardini rammenta che “la ricercatrice Hung-ching Liu della Cornell University di New York sta già lavorando alla costruzione di un utero artificiale esterno e alla creazione di ovuli e spermatozoi artificiali”.

L’eurodeputata si chiede dunque: “Ma che umanità può avere la persona, se è frutto di una creazione artificiale e non dell’amore di due genitori?”. E aggiunge: “Comprendiamo gli aiuti della scienza alle coppie che non possono avere figli, ma qui si sta andando molto oltre”. La Muscardini non esita ad agitare scenari inquietanti. “Si sta prefigurando - dice - un mondo in cui a dare la vita non sarà più la natura ma le macchine, in cui la nascita di bambini e bambine sarà determinata in laboratorio con un’eugenetica non lontana dal programma nazista Aktion 4”.

Infine, la Muscardini chiede alla Commissione europea se è “al corrente di questa situazione” e se può dire “se questo tipo di ricerche è regolamentato all’interno degli Stati Membri”. Chiede poi che venga annunciato ufficialmente che nessun tipo di finanziamento verrà garantito a sperimentazioni del tipo di quella della Cornell University. Rivolge infine una richiesta, ossia “l’apertura di un centro di studi bioetici che approfondisca e apra un dibattito su tali temi, per evitare che certe mostruose ipotesi fantascientifiche non si realizzino in Unione europea”.