CITTA’ DEL MESSICO, giovedì, 7 settembre 2006 (ZENIT.org).- In un comunicato inserito nei giornali a diffusione nazionale, la Conferenza dell’Episcopato Messicano si è unita questo mercoledì alla sentenza del giorno precedente del Tribunale Elettorale del Potere Giudiziario della Federazione (TEPJF), che ha proclamato Presidente eletto del Messico Felipe de Jesús Calderón Hinojosa.

I presuli riconoscono la legalità del Presidente eletto, al quale auspicano “successo nella sua amministrazione a beneficio di tutti i Messicani”.

“Con questa sentenza giudiziaria – scrivono i Vescovi messicani – il processo elettorale si è concluso, e confidiamo che termini ogni scontro”, in riferimento all’ex candidato della sinistra, Andrés López Obrador, che questo martedì ha annunciato di non riconoscere l’accordo legale e che proseguirà la sua lotta per impedire che Calderón Hinojosa assuma l’incarico il 1° dicembre prossimo.

La lettera aperta dei Vescovi messicani insiste sul fatto che “è ora di gettare ponti di dialogo, di intesa e di accordi imprescindibili per rendere possibile la governabilità che ci permetta di costruire un Messico più giusto in cui vengano abbattute le disuguaglianze sociali, alla base del deplorevole fenomeno della nostra povertà”.

Il comunicato, firmato dal Presidente e dal Segretario della Conferenza dell’Episcopato Messicano, rispettivamente monsignor José Guadalupe Martín Rábago e monsignor Carlos Aguiar Retes, e dai Cardinali Norberto Rivera Carrera e Juan Sandoval Íñiguez, chiede alla nuova amministrazione di “far fronte al flagello dell’insicurezza e del crimine organizzato, un’adeguata educazione per i nostri bambini e i nostri giovani, una vita degna per le persone più vulnerabili e la lotta all’impunità, al narcotraffico e alla corruzione che tanto hanno danneggiato le nostre istituzioni”.

“Le scorse elezioni ci devono rendere consapevoli del dovere che abbiamo di accettare la pluralità del Messico di oggi, senza mettere a rischio l’unità tra i Messicani. Evitiamo azioni che possano fomentare odio, violenza, divisione e promuoviamo quelle che sottolineano riconciliazione, rispetto per l’avversario e per quanti esercitano un’opposizione critica, responsabile e costruttiva”, esortano.

I Vescovi – prosegue il comunicato – ricordano “al popolo del Messico che la pace è un dono di Dio, ma abbiamo anche la responsabilità di costruirla sulla base della giustizia e del rispetto per la dignità inalienabile delle persone”.

“Il nuovo Governo – conclude il testo – affronterà sfide enormi alle quali non potrà rispondere da solo; ha bisogno della collaborazione generosa e fraterna di tutti i Messicani, di tutti i partiti politici, di tutti gli attori sociali, mettendo da parte interessi personali e di gruppo per contribuire a questo grande compito”.