WASHINGTON, D.C., domenica 4 aprile 2004 (ZENIT.org).- Il cardinale William Keeler ha lodato un rapporto del Consiglio presidenziale sulla Bioetica per il suo sostegno alla messa al bando della creazione di ibridi umani/animali. Egli, però, ha criticato altre due proposte, ritenendole in qualche modo problematiche.

Il rapporto odierno del consiglio di bioetica “merita attenzione da parte di tutti gli interessati su ciò che concerne l’abuso tecnologico della vita umana”, ha detto il cardinale Keeler, che presiede il Comitato dei vescovi statunitensi per le Attività Pro-Vita.

Il cardinale ha lodato il sostegno dato dal Consiglio sulla Bioetica alla messa al bando di attività che secondo lui sminuiscono la dignità umana, come creare ibridi umani/animali, inserire embrioni umani nel corpo degli animali o delle donne per scopi che non siano la generazione di una nuova vita o comprare, vendere e brevettare embrioni umani.

Il cardinale Keeler ha esortato il Congresso ad appoggiare l’invito del Consiglio a controllare le cliniche per la fertilizzazione in vitro, al fine di prevenire eventuali danni a donne e bambini.

Il cardinale, però, ha in seguito aggiunto che due proposte del Consiglio sollevano questioni spinose.

“Innanzitutto – ha affermato in una dichiarazione – il Consiglio favorisce la messa al bando dell’uso di embrioni nella ricerca dopo un certo numero di giorni del loro sviluppo. I membri, però, non sono d’accordo su quale debba essere il numero-limite di giorni, o sui motivi di una politica di questo tipo”.

“Il fatto decisivo – ha detto il cardinale – è che la vita umana è un continuum che inizia quando c’è un’unica cellula. Ogni momento-limite successivo è arbitrario, e, una volta creato il precedente, non ci sarebbe nessuna ragione di principio per non estendere il limite temporale alla ricerca distruttiva. Non dovremmo incamminarci su questa strada, ma studiare modi per dissuadere la ricerca che attacca qualsiasi vita umana”.

“In secondo luogo – ha continuato – il Consiglio raccomanda di bandire il concepimento di un bambino attraverso l’uso di procedure come la clonazione, o di ovuli derivati da tessuti fetali o cellule staminali embrionali. ‘Concepire un bambino’, secondo il Consiglio, vuol dire soltanto l’atto di creare un embrione ‘con l’intento di trasferirlo nel corpo di una donna per dare inizio ad una gravidanza’”.

“Una messa al bando della clonazione sulla base di ciò che un ricercatore potrebbe ‘avere intenzione’ di fare con un embrione in seguito alla sua clonazione è inapplicabile”, ha affermato il cardinal Keeler. “Cosa ancora più importante, non mette abbastanza in evidenza l’errore insito in procedure di questo tipo”.

“La clonazione umana è sbagliata perché tratta la vita umana come un oggetto, non perché un ricercatore, dopo aver creato un embrione umano, potrebbe ‘avere intenzione’ di permettere a lui o a lei di sopravvivere. Queste procedure dovrebbero essere semplicemente bandite”.