Come da tradizione, si è concluso ieri sera, 31 maggio, il mese mariano nei Giardini Vaticani. Dalla Chiesa di Santo Stefano degli Abissini, antistante l’abside della basilica di San Pietro, è partita la processione con le fiaccole dei numerosi fedeli terminata presso la Grotta di Nostra Signora di Lourdes. Quest'anno i presenti hanno dedicato il santo Rosario al Sinodo sulla famiglia, in programma il prossimo ottobre.
Il corteo, guidato dal cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano, era aperto dai ragazzi e i giovani del preseminario San Pio X, seguiti da religiosi di vari ordini. Tra questi i penitenzieri frati minori conventuali e i domenicani, prelati, arcivescovi e vescovi della Curia romana, cardinali, malati dell’Unitalsi e numerosi fedeli, cittadini e dipendenti vaticani, ai quali si sono uniti tanti romani e stranieri.
Hanno partecipato anche i parroci di San Pietro e di Sant’Anna, gli agostiniani Mario Bettero e Bruno Silvestrini. Tra i cardinali presenti: il Segretario di Sato Pietro Parolin, Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, poi Bertello, Versaldi, Arinze, Martino, Farina, De Giorgi, Sardi, Coppa, Castrillón Hoyos, e gli arcivescovi Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, e Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Nella sua omelia il cardinale Comastri ha ricordato che numerosi scienziati, letterati, filosofi, premi Nobel, accomunati dall’ateismo, hanno comunque avuto uno sguardo particolare verso la Vergine Maria. Intervistato dalla Radio Vaticana, ha poi sottolineato l'importanza del mese di maggio "perché è importante la Madonna".
"La Madonna - ha detto il porporato, ex delegato pontificio per la Santa Casa di Loreto - è una scelta di Dio: è Dio che ha voluto la collaborazione di questa donna straordinaria, nell’opera di recupero, di ricostruzione, di salvezza dell’umanità, che è ancora in corso. Quindi è ancora necessaria la collaborazione di Maria. E la devozione alla Madonna è nel Vangelo: il primo devoto di Maria è l’Arcangelo Gabriele; la seconda devota è Elisabetta, e così fino ad oggi".
Riguardo alla sua devozione personale, Comastri ha spiegato di essere legato "tantissimo" alla Vergine, "perché ho imparato ad amarla attraverso la mia mamma". "Sono due mamme, quindi che si sovrappongono - ha aggiunto -. Quando prego la Madonna io ci sento ancora la mia mamma accanto a Lei, che mi ha insegnato l’Ave Maria".