TUNJA/BOGOTÁ, giovedì, 28 settembre 2006 (ZENIT.org).- Il Presidente della Conferenza Episcopale della Colombia ha rivolto un appello ai parlamentari del Paese affinché non diano un altro colpo alla famiglia con l’eventuale approvazione del progetto di “matrimonio” tra omosessuali.
Della richiesta di domenica di monsignor Luis Augusto Castro Quiroga – Arcivescovo di Tunja – si è fatta eco la pagina web dell’episcopato colombiano (www.cec.org.co).
I promotori di questo progetto, secondo il presule, “parlano di patrimonio, ma ciò che c’è in realtà è un matrimonio camuffato disegnato non in base al matrimonio cattolico, ma secondo il modello delle unioni di fatto che lo Stato riconosce come matrimonio”.
Le sue parole sono state accolte con applausi dalla folla che ha partecipato alla celebrazione eucaristica del Señor de la Columna nella Plaza de Bolívar di Tunja.
L’Arcivescovo ha ricordato ai parlamentari che sono ancora in tempo per dire di no a questo progetto.
“Non abbiamo niente da dire contro il patrimonio e la sicurezza sociale delle persone omosessuali, ma questi sono obiettivi che si possono raggiungere senza introdurre una figura di matrimonio camuffato e senza dare un altro colpo alla struttura familiare”, ha avvertito.
“Ricordate, parlamentari, che avete una famiglia e ne conoscete il valore; non contribuite alla sua distruzione”, ha esortato.
Monsignor Castro Quiroga ha chiesto ai parlamentari di non colpire ulteriormente la famiglia in Colombia – cellula fondamentale della società, scuola di comunione e fonte di virtù – solo con l’interesse di rispondere ad alcuni voti da loro guadagnati e ad un’ulteriore porzione di potere che in questo caso sarebbe vergognoso e non un’espressione di servizio come dovrebbe essere.
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Sep 28, 2006 00:00