“Bisogna dare merito alla sensibilità e all’apertura di Papa Francesco: è indiscutibile che se non avesse fatto il primo passo per la riconciliazione, mandando degli emissari in Egitto, non ci sarebbe stato questo risultato”. L’imam Yahya Pallavicini, vicepresidente della Co.re.is - Comunità religiosa islamica italiana, commenta così l’abbraccio tra Papa Francesco e il grande imam di Al- Azhar, Ahmad Muhammad Al-Tayyib, ricevuto in Vaticano lo scorso 23 maggio dopo dieci anni di ‘gelo’, durante un incontro promosso dal movimento ecclesiale Rinascita Cristiana. Sebbene il mondo islamico sia più articolato rispetto a qualche anno fa e dunque “non può dirsi in effetti che l’università egiziana sia rappresentativa di tutto l’islam sunnita”, per Pallavicini si tratta comunque di “un incontro positivo che apre un nuovo ciclo nei rapporti tra la grande accademia di Al-Azhar e il Vaticano interrotti a causa di un pretesto di suscettibilità dopo un’espressione di Papa Benedetto colta come ingerenza nella politica nazionale da parte del governo egiziano”. Durante il dibattito, il vicepresidente della Co.re.is si è soffermato sui punti comuni alle due religioni monoteiste e ha individuato alcune piste attuali e possibili di dialogo, basato sulla conoscenza reciproca e sul rifiuto di ogni forma di violenza. “Condividiamo l’orrore nei confronti dell’abuso della nostra religione”, ha ribadito Pallavicini definendo i fondamentalisti “degli infiltrati nel tempio che sfruttano la religione per fare una guerra santa che non è santa, ma solo una guerriglia terroristica”.
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May 26, 2016 16:55