del Cardinale Mauro Piacenza

CITTA' DEL VATICANO, lunedì, 15 ottobre 2012 (ZENIT.org) - Riportiamo di seguito l'intervento del cardinale Mauro PiacenzaPrefetto della Congregazione per il Clero, alla Settima Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi (venerdì 12 ottobre).

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Nel lodevole tentativo di rispondere all’attuale “crisi numerica” del Clero, che non prescinde da una crisi di fede, da cui discende anche la scarsità delle risposte alle vocazioni sacerdotali, non si può cedere alla tentazione di ridurre l’essenziale specificità del Ministero ordinato mentre si compie l’opera dell’Annuncio.

Ovvero, non si può soffocare l’identità pneumatica del ministro ordinato, che affonda le sue radici nella configurazione ontologica a Cristo-capo, mettendone in discussione le caratteristiche essenziali: la soprannaturalità e sacramentalità, l’imprescindibile legame con l’Eucaristia, la collocazione nel corpo ecclesiale, il sacro celibato.

È necessario, piuttosto, elevare il tono spirituale dei sacerdoti e delle comunità, anzitutto con la conversione personale e con la preghiera, perché solo una realtà evangelizzata è anche evangelizzatrice (cfr. Instrumentum laboris, n. 13).