CASTEL GANDOLFO, domenica, 30 agosto 2009 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha chiesto questa domenica in occasione della recita dell'Angelus che non siano i più poveri a pagare il prezzo più alto per i cambiamenti climatici.

Di fronte ai numerosi fedeli presenti nel cortile del palazzo apostolico di Castel Gandolfo, il Papa ha esortato soprattutto "i Paesi industrializzati a cooperare responsabilmente per il futuro del pianeta e perché non siano le popolazioni più povere a pagare il maggior prezzo dei mutamenti climatici".

Le sue parole erano collegate alla celebrazione, martedì 1° settembre, della Giornata per la Salvaguardia del Creato.

Il Pontefice ha definito la Giornata "un appuntamento significativo, di rilievo anche ecumenico".

Quest'anno l'evento ha come tema l'importanza dell'aria, che per il Papa è un elemento "indispensabile per la vita".

"Come ho fatto nell'Udienza generale di mercoledì scorso, esorto tutti ad un maggiore impegno per la tutela del creato, dono di Dio", ha sottolineato.

Mercoledì il Papa ha chiesto di costruire un nuovo modello di sviluppo che tuteli l'ambiente e ha invitato la comunità internazionale a una conversione ecologica.

"Avvertendo la comune responsabilità per il creato, la Chiesa non solo è impegnata a promuovere la difesa della terra, dell'acqua e dell'aria, donate dal Creatore a tutti, ma soprattutto si adopera per proteggere l'uomo contro la distruzione di se stesso", ha affermato nell'Udienza generale.