Dopo appena quattro mesi di lavoro, la nuova struttura che accoglierà le celebrazioni comunitarie della parrocchia fino al ripristino della chiesa storica, è pronta per essere consegnata alla comunità e la presenza del Cardinale che ha voluto e sostenuto fin dall’immediato dopo–sisma la necessità di dare alle comunità locali dei degni luoghi per le azioni liturgiche, sottolinea l’importanza dell’evento per la Chiesa di Bologna tutta.

La chiesa provvisoria è stata realizzata dall’architetto Raffaella Piva che, insieme all’architetto Salvatore Fazio, nel luglio 2012 ha proposto la soluzione progettuale in essere all’interno del Laboratorio di progettazione per le chiese provvisorie del Centro Studi per l’architettura sacra e la città della Fondazione Cardinale Lercaro di Bologna.

Qui, come nelle altre località dove sono già state inaugurate chiese provvisorie i cui progetti provengono dalla medesima esperienza laboratoriale (Crevalcore, Renazzo e Penzale), si è risposto in maniera concreta, rapida e qualitativamente significativa all’esigenza delle parrocchie dei territori colpiti dal sisma di avere in tempi rapidi dei luoghi consoni all’esercizio delle funzioni liturgiche e alle attività comunitarie.

Il parroco Don Gabriele Porcarelli e la comunità di Sant’Agostino hanno scelto il progetto dell’arch. Piva denominato “Come Meteora” che ben si colloca nell’area parrocchiale dove rimane comunque prevalente la presenza della mole del campanile e della chiesa storica che rappresenta il principale punto di riferimento della cittadina.

Il progetto realizzato è articolato in due volumi di cui quello più alto, caratterizzato da un ‘contenitore’ a ‘fisarmonica’ che armonizza gli aspetti strutturali, acustici ed illuminotecnici in un’unica struttura.

Numerosi i tecnici intervenuti per rendere possibile la realizzazione dell’opera: il geologo Thomas Veronese per le prove geosismiche, l’ing. Valentina Russo per il rilievo dell’area, l’ing. Fabrizio Campanini per i calcoli statici, l’ing. Paolino Batani per il progetto degli impianti. L’arch. Claudia Manenti e l’ing. Luca Venturi si sono, invece, occupati rispettivamente del coordinamento generale e del coordinamenti tecnico di questa e delle altre chiese provvisorie in corso di realizzazione nella Diocesi di Bologna.