In occasione della visita di Papa Francesco alla Parrocchia di Ognissanti, dove Paolo VI celebrò la prima Messa in italiano il 7 marzo 1965, esce un libro che raccoglie storie e testi riguardanti l’amicizia che legò Montini a Don Orione.
Il libro “Paolo VI, amico di Don Orione” è stato curato da don Flavio Peloso e pubblicato dalle Edizioni Rubbettino, 186 pagine, di cui 16 di fotografie. Don Luigi Orione (1872-1940), “stratega della carità”, e Paolo VI (1897-1978), “grande Papa, coraggioso cristiano, instancabile apostolo”, sono stati due santi protagonisti tra i più rilevanti della scena ecclesiale del '900.
Pur separati da 25 anni di età, si conobbero, nel 1927, e si stimarono con reciproca confidenza. L’epiteto “amico di Don Orione”, che compare nel titolo, fu più volte attribuito da Montini a se stesso durante tutto l’arco della sua vita.
Il libro presenta i testi inediti di Montini diretti a Don Orione e alla sua Piccola Opera della Divina Provvidenza. Il curatore del libro, definisce questi testi “di grande bellezza letteraria, ricchi di afflato spirituale, tra i più penetranti per intuizione e lucidità nel genio della carità di san Luigi Orione”. Essi sono preceduti da una ricostruzione storica suddivisa in tre periodi: quello della relazione personale di Montini con Don Orione iniziata nel 1927 (F. Peloso), il tempo dell’episcopato milanese (G. Archetti) e i 15 anni del pontificato romano (G. Zambarbieri).
“Senza dubbio la sorpresa più interessante di questo libro – dice don Peloso – viene dalla conoscenza della ragione che fece incontrare e sintonizzare questi due santi: fu l’aiuto ai sacerdoti lapsi. Venivano definiti così quei sacerdoti 'rotti' o 'che avevano sbagliato' con condotte non degne e non idonee al ministero sacro".
"Nelle carte dell’Archivio generale della Congregazione - prosegue - vi è un copioso e commovente carteggio tenuto da Don Orione sulla questione e "gestione" di questi delicati casi sacerdotali. Nel libro viene pubblicato un inedito e prolungato scambio di lettere tra don Orione e monsignor Giovanni Battista Montini, allora officiale della Segreteria di Stato e futuro Paolo VI".
"L’aiuto ai sacerdoti in difficoltà, per mons. Montini, era diventato un personale e nascosto campo di apostolato. Confida a Don Orione nell’agosto 1929: ‘Mons. Canali ha di nuovo mandato a me simili casi con la preghiera di trovare qualche rimedio o almeno di dare qualche conforto’. I due divennero collaboratori di misericordia”.