ROMA, lunedì, 22 marzo 2010 (ZENIT.org).- Dieci anni fa il libro di Spencer Johnson “Chi ha spostato il mio formaggio?” è diventato un bestseller internazionale tradotto in quaranta lingue con ventuno milioni di copie stampate negli Stati Uniti.
La parabola racconta il comportamento di due topolini e due gnomi che si trovano a fronteggiare dei cambiamenti inattesi nella loro costante ricerca di un formaggio. Il cibo è una metafora di ciò che noi uomini vorremmo avere dalla vita. Il labirinto in cui vivono è il luogo in cui cerchiamo ciò che desideriamo. Alla fine, solo uno dei quattro personaggi affronta il mutamento con successo.
Il Cristianesimo ha l’unico “formaggio” capace di soddisfare la brama di felicità degli uomini. Il formaggio d’oggi, però, come è successo nei secoli scorsi, è stato spostato, perché le circostanze della cultura odierna – il “labirinto” in cui viviamo – sono notevolmente cambiate. Il formaggio non si trova più nei classici magazzini del passato. Bisogna cercarlo in corridoi ancora inesplorati.
L’apologetica è la scienza razionale che traccia una mappa del giusto itinerario per raggiungere il formaggio del Cristianesimo, che è la fede nella persona di Cristo.
Se il formaggio è stato spostato nel labirinto di una cultura sempre più secolarizzata, relativista e gnostica, l’apologetica ha il compito e la responsabilità di ri-tracciare una nuova mappa per aiutare gli uomini del nostro tempo a trovarlo.
Inoltre, le sfide culturali attuali pongono i cattolici di oggi di fronte all’esigenza di approfondire i motivi di credibilità della loro fede per proclamarla in maniera convincente ed esporre i contenuti della rivelazione in un linguaggio e con categorie di pensiero comprensibili ai contemporanei.
“L’apologetica è pressoché scomparsa, ma il bisogno della stessa è perenne, come dimostra un esame della storia del pensiero cristiano”, ha scritto recentemente il Cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. “Pertanto, ritengo che una ‘nuova’ apologetica non sia solo attuale, ma anche urgente dal punto di vista sia scientifico sia pastorale”.
Proprio per proporre una “nuova” apologetica, l’Ateneo Pontificio “Regina Apostolorum” (via degli Aldobrandeschi 190, Roma) ha organizzato quest’anno un Congresso internazionale intitolato “Una nuova apologetica per un nuovo millennio” che si svolgerà dal 29 al 30 aprile 2010, dalle 9:15 alle 17:30, presso l’auditorium “Giovanni Paolo II” dell’Ateneo.
Il congresso sarà aperto con l’intervento del Cardinale William Levada. Come relatori e moderatori participeranno alcuni dei principali apologeti italiani: Gianpaolo Barra - direttore del Centro Culturale e della rivista d’apologetica “Il Timone” -, Rino Cammilleri, Giacomo Samek Lodovici, don Pietro Cantoni, Corrado Gnerre, Antonio Gaspari, padre François-Marie Dermine in qualità di presidente nazionale del GRIS (Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa) e Giuseppe Ferrari, segretario nazionale del GRIS.
Le riflessioni di carattere filosofico e teologico sulla nuova apologetica verranno offerte da mons. Giuseppe Lorizio, padre Pedro Barrajón, don Nunzio Capizzi, padre Rafael Pascual, padre Jesús Villagrasa e padre Alfonso Aguilar, direttore del Centro Pascal, una nuova associazione culturale di carattere apologetico.
Sulle questioni esistenziali dell’apologetica e la pastorale universitaria interverrà padre Florencio Sánchez, direttore dell’Istituto Newman, un centro d’apologetica con sede all’Università Francisco de Vitoria di Madrid.
“Proprio perché la fede è poco conosciuta e molto criticata – ha sottolineato padre Pedro Barrajón, Rettore dell’Ateneo Pontificio 'Regina Apostolorum' –, dobbiamo essere ‘pronti sempre a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi’, come ci avverte San Pietro (1 Pt 3,15)”.
Ciò corrisponde al desiderio che Papa Giovanni Paolo II esprimeva ad alcuni Vescovi il 7 maggio 2002: “È essenziale sviluppare nelle vostre Chiese particolari una nuova apologetica per il vostro popolo affinché possa capire ciò che la Chiesa insegna ed essere quindi in grado di dare ragione della propria speranza”.
Durante il congresso si rifletterà innanzitutto sull’urgenza e attualità dell’apologetica per tentare di identificare le caratteristiche proprie della nuova apologetica nel contesto culturale e religioso odierno. Verrà anche esaminato il rapporto dell’apologetica con le scienze sacre e profane – teologia, filosofia, storia, scienze sociali e naturali – con l’obiettivo di trovare spunti di pensiero per il rinnovamento dell’apologetica.
Per maggiori informazioni: www.upra.org; Tel. 06 66 54 38 28 / 06 66 54 38 54; Email: pinfurna@upra.org - renato.zeuli@upra.org.