Nella mattina del 6 marzo il teologo napoletano ha incentrato la meditazione sul tema “Giovanni, il contemplativo dell’amore”.

Secondo quanto riportato da Radio Vaticana, il predicatore ha parlato di Giovanni, come del discepolo affidato a Maria e l’apostolo cui la Vergine è stata affidata.

“Nel suo messaggio al centro c’è l’agape, l’amore - ha detto Forte -. Dunque, Giovanni può aiutarci a compiere il passaggio tra il tempo di grazia di questi giorni e la grazia del tempo, quotidiana, umile”.

“Una grazia - ha continuato il predicatore - che siamo chiamati a raccogliere come discepoli dell’amore nella Chiesa dell’amore, che viene dalla Trinità e va alla Trinità”.

Venerdì 5 marzo, nel pomeriggio, Forte si è soffermato sulla figura di Paolo, indicato come modello dell’evangelizzatore.

Il teologo si è soffermato sull’evento fondamentale della vita di Paolo, descritto dall’apostolo stesso come una missione, una rivelazione, un’apparizione.

“Non è tanto una conversione - ha spiegato Forte -. Paolo è un uomo profondamente retto e amante del Signore. Si tratta, piuttosto, di una vocazione dell’esperienza di un incontro: l’incontro con Cristo”.

E’ in quel momento - ha precisato il predicatore - che “Paolo capisce la verità che gli cambia per sempre la vita. Ora Paolo accetta di non appartenersi più, ma di appartenere a Cristo e di lasciarsi condurre da Lui, dove Lui vorrà”.

La lectio divina di venerdì sera è stata dedicata alla Donna dell’Apocalisse, Maria, “il deserto fiorito perché totalmente ricolmo della parola”.