ROMA, martedì, 8 febbraio 2005 (ZENIT.org).- La priorità di Caritas Internationalis in Iraq dopo le recenti elezioni è costituita dal settore della salute e della nutrizione, perché è “quello in cui ha maggiore esperienza”.

E’ la conclusione alla quale si è giunti nella riunione svoltasi recentemente a Roma tra tutte le Caritas del mondo che sostengono l’operato di Caritas Iraq e in cui si è valutato il lavoro svolto dall’organizzazione nella tappa post-bellica, secondo quanto hanno reso noto fonti di questa istituzione a ZENIT.

“La Caritas Iraq stima di essersi presa cura nel periodo post-bellico di un milione di iracheni, soprattutto attraverso i suoi programmi di prevenzione e di lotta contro la malnutrizione infantile, di assitenza sanitaria e di ricostruzione dei sistemi di acqua potabile”, hanno reso noto fonti Caritas.

“Questi settori sono i pilastri sui quali Caritas Iraq desidera basare la sua strategia di aiuti umanitari nei prossimi mesi”, hanno aggiunto informando del piano di lavoro per il periodo 2005-2006 nato dall’incontro di Roma.

Secondo quanto segnalato nel piano discusso nella riunione di Roma, Caritas Iraq, in stretta collaborazione con le autorità sanitarie del Paese e le agenzie delle Nazioni Unite, “può svolgere un ruolo importante nella ricostruzione” di un sistema nazionale di salute ora praticamente inesistente.

Allo stesso tempo, l’istituzione cattolica di aiuto vuole approfittare della sua presenza in loco “per dare priorità alle necessità che presentano in questo campo le persone più povere e che vivono in condizioni più precarie”.

Il piano di lavoro 2005-2006 elaborato da Caritas Iraq ha un costo previsto di 2,8 milioni di dollari (circa 2,25 milioni di euro).

In primo luogo include un “Programma pediatrico” per il quale la Caritas “vuole mantenere i propri progetti di lotta contro la malnutrizione infantile in funzionamento dal 2002 e di cui attualmente beneficiano ogni mese 12.000 bambini e 8.000 madri”.

Il piano comprende anche la “distribuzione di medicinali” “attraverso le cliniche che la Caritas possiede a Bagdad e Qaraqosh, oltre al finanziamento di cure mediche alle famiglie senza risorse e la somministrazione di materiale clinico di prima necessità agli ospedali e ai centri di salute con maggiore affluenza di feriti a causa della violenza”.

La “riabilitazione dei servizi sanitari nelle zone rurali più isolate” è un altro degli obiettivi del piano.

E’ stato lanciato in particolare un programma di assistenza agli handicappati fisici e mentali. Caritas Iraq calcola che nel Paese “ci sia oltre un milione di handicappati fisici e psichici, ai quali presta aiuto specifico dal 2003”.

Un altro obiettivo per il 2005-2006 è un “piano di potabilizzazione e latrinizzazione”, perché “Caritas Iraq sta sviluppando un ambizioso programma di osmosi inversa per la potabilizzazione dell’acqua attraverso l’installazione di sei impianti nel sud del Paese (Nassiriya e Bassora).

L’obiettivo per i prossimi mesi consiste nell’intraprendere piccoli progetti di potabilizzazione di acqua e la costruzione di latrine in piccole comunità rurali, centri sanitari e scuole”.

La Caritas continuerà inoltre ad offrire “aiuti alimentari alla popolazione più debole” “attraverso i vari centri locali che gestisce in tutto l’Iraq”.

L’istituzione cattolica lancerà infine quest’anno un programma pilota di “volontariato” per “ampliare la sua rete di volontari in tutto il Paese, soprattutto tra la popolazione giovane, attraverso l’avvio di un programma di attività di formazione, forum di promozione della pace, scuole estive ed attività nel tempo libero”.

[Per ulteriori informazioni: www.caritas.org]