Questa mattina, Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi brasiliana di Paraíba, mons. Aldo di Cillo Pagotto. La rinuncia è avvenuta in conformità al can. 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico, secondo cui “il vescovo diocesano che per infermità o altra grave causa risultasse meno idoneo all’adempimento del suo ufficio, è vivamente invitato a presentare la rinuncia all’ufficio”.
L’arcivescovo di Paraíba era finito nel 2015 al centro di indagini da parte della Santa Sede che gli aveva vietato di ordinare sacerdoti e diaconi e di accogliere preti e nuovi seminaristi espulsi da altre diocesi per accuse di abusi sessuali. Nello stesso periodo, alcuni siti e blog brasiliani avevano pubblicato una lettera che conteneva gravi accuse contro mons. Pagotto, che l’arcivescovo aveva poi portato in tribunale ottenendo che tutto il materiale venisse rimosso da internet.
La missiva era firmata da una donna, Mariana José Araújo Silva, che si presentava come una parrocchiana della parrocchia di San Rafael, che accusava l’arcivescovo di avere una relazione affettiva e sessuale con un giovane 18enne identificato come Michael. Il ragazzo era ricoverato in una clinica nel quartiere Jaguaribe a João Pessoa, per disturbi mentali, riferiva la donna, che nella lettera rivelava anche di numerosi altri incontri intimi dell’arcivescovo con ragazzi nel Palazzo Vescovile. Tra le accuse al prelato anche quella di aver insabbiato casi di abusi e pedofilia nella sua diocesi.
Tutto questo materiale era stato inviato alla Nunziatura brasiliana e rimandato poi a Roma, da dove l’estate scorsa è stato inviato un rappresentante vaticano a Paraíba per indagare sul caso. Oggi, quindi, la rimozione dall’arcidiocesi.
[S. C.]
Papa rimuove vescovo brasiliano accusato di relazioni gay e di insabbiamento abusi
Mons. Aldo di Cillo Pagotto, arcivescovo di Paraíba, era finito la scorsa estate sotto indagine vaticana per aver accolto sacerdoti e seminaristi espulsi da altre diocesi per accuse di abusi