Foto: Magdala Center

Il Magdala Center celebra la sua prima festa liturgica patronale

La città natale di Santa Maria Maddalena, con il suo contestuale sito archeologico, è in breve tempo diventata la prima meta di pellegrinaggio in Galilea

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Più di 300 cristiani arabi, membri del corpo diplomatico e leader religiosi della Terra Santa, si sono incontrati per la festa di Santa Maria Maddalena nella sua città natale. Era la prima volta che il Magdala Center celebrava la festa liturgica della prima testimone della resurrezione di Gesù, dal momento del decreto promulgato da papa Francesco il 10 giugno 2016. La Santa Messa è stata presieduta da monsignor Giacinto-Boulos Marcuzzo, vescovo ausiliare del Patriarcato Latino in Israele.
Il centro di preghiera e di adorazione Duc in Altum ha ospitato la messa e la cerimonia nella Cappella della Barca, dove è presente un altare che riproduce un barcone del primo secolo. Durante la Santa Messa, Marcuzzo si è soffermato sull’impegno delle donne nella Chiesa. “Elevare la memoria liturgica di Santa Maria Maddalena a festa – ha detto il presule – è un impressionante passo avanti da parte della Chiesa Cattolica. La Maddalena era considerata l’Apostola degli Apostoli e, in quanto tale, è stata la prima testimone della Resurrezione e la prima donna a diffondere la Buona Notizia. Ringrazio i Legionari di Cristo, il movimento Regnum Christi, i sacerdoti, le consacrate e i volontari che si prendono cura di questo sacro luogo. Avete svolto un lavoro meraviglioso e la chiesa locale e universale vi ringraziano!”. Il vescovo ha sottolineato che Maria Maddalena non era la peccatrice, come molti pensavano, ma semplicemente una donna tormentata da sette demoni, poi espulsi.
C’è una forte connessione tra Magdala, città ebraica che diede i natali a Maria Maddalena, e il contesto storico di Gesù Cristo. Il sacro sito è destinato a preservare e continuare le ricerche sulle scoperte archeologiche nel sito. Anche la costruzione della foresteria, del centro per pellegrini e del Magdalena Institute, avranno un impatto sulla comunità locale, portando molti visitatori e pellegrini.
“Quando papa Francesco ha proclamato l’elevazione di Santa Maria Maddalena a festa, ha voluto fare un omaggio alle donne – ha dichiarato padre Juan Solana LC, direttore del Magdala Center -. Ritengo che Maria Maddalena sia un esempio per tutte le donne di oggi. Indirettamente ci abbiamo sentito la responsabilità di allestire questo sito per tutti i cristiani e, direi, per chiunque dalla scoperta della città del primo secolo di Magdala”.
All’inizio della costruzione di una foresteria, gli archeologi si sono imbattuti nei resti di una città ebrea del I secolo. Ben presto è risultato chiaro che si trattava dell’antica Magdala/Taricheae, antica città natale di Maria Maddalena, nonché quartier generale in Galilea del rinomato storico del primo secolo Flavio Giuseppe. Inizialmente il progetto reindirizzò i suoi piani e fondi verso l’archeologia e le relative ricerche. In seguito, gli scavi sono arrivati a 1,4 chilometri di profondità, con almeno l’80% della città da portare alla luce.
Magdala è già tra gli itinerari di molti pellegrinaggi e tour e sta rapidamente diventando una meta di punta per i visitatori della Terra Santa. Trip Advisor ha classificato Magdala come il luogo più visitato in Galilea per via del suo servizio e della sua attenzione al pubblico. Finora ha accolto 140mila visitatori e altri 60mila sono attesi entro la fine del 2016. Le scoperte archeologiche a Magdala rafforzano gli storici legami tra gli ebrei e i cristiani.

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ZENIT Staff

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